Nel cuore della Liguria, tra yacht da sogno e boutique di lusso, c’è un borgo che da sempre rappresenta l’eleganza all’italiana: Portofino. Ma proprio qui, dove la bellezza sembra essere ovunque, è entrata in vigore un’ordinanza che ha sollevato non poche polemiche. Il Comune ha infatti deciso di introdurre una serie di divieti che riguardano non solo il comportamento dei turisti, ma anche la presenza – visibile – della povertà.
La nuova normativa, firmata dal sindaco Matteo Viacava e valida fino al 30 settembre, nasce con l’obiettivo dichiarato di proteggere il decoro urbano. Ma dietro il linguaggio tecnico, si cela una trasformazione che rischia di cambiare profondamente il volto della cittadina.
- Addio alla focaccia mangiata sulle ginocchia
- Vietato chiedere l’elemosina, anche con educazione
- Basta girare in costume: il centro è off-limits
- Non solo Portofino
Addio alla focaccia mangiata sulle ginocchia
In estate, passeggiare tra le viuzze di Portofino con una focaccia in mano è quasi un rito. Ma da oggi, farlo sedendosi su una panchina, un gradino o – peggio ancora – per terra, può costarti una multa. L’ordinanza vieta espressamente di consumare cibo in luoghi considerati inappropriati, per evitare che il centro diventi una sorta di area picnic a cielo aperto.
Non si tratta solo di una questione di igiene o ordine pubblico: l’intento è quello di mantenere l’atmosfera “esclusiva” del borgo, anche a costo di rinunciare a un po’ di spontaneità. Portofino, insomma, vuole evitare la “sagra improvvisata” e tutelare un certo stile di vita. Ma a che prezzo?
Vietato chiedere l’elemosina, anche con educazione
La parte più controversa del provvedimento è però quella che riguarda il divieto di accattonaggio. A Portofino ora è vietato chiedere l’elemosina anche in modo pacifico, silenzioso e rispettoso. Una stretta che colpisce soprattutto chi si trova in una situazione di disagio reale, e che spesso non ha altra scelta.
La norma non fa distinzioni: che si tratti di un senzatetto ai margini del molo o di qualcuno in difficoltà nei pressi di una chiesa, il risultato è lo stesso. La multa arriva.
Basta girare in costume: il centro è off-limits
Non solo povertà, anche quella che possiamo definire “trascuratezza turistica” finisce nel mirino. Chi viene colto a passeggiare in costume da bagno, a torso nudo o addirittura scalzo lungo le stradine del centro, può essere sanzionato. I nuovi divieti puntano a scoraggiare comportamenti considerati troppo “rilassati” per il contesto raffinato di Portofino.
La sera, inoltre, niente musica dopo mezzanotte e mezza: anche il divertimento deve sottostare all’eleganza. Perché se la città è un salotto a cielo aperto, ogni dettaglio deve contribuire all’armonia della scena.
Non solo Portofino
Tutte queste iniziative rientrano in una tendenza più ampia: comuni legati all’overtourism stanno utilizzando ordinanze sindacali contingentuali per regolamentare comportamenti che, pur leciti, possono alterare il decoro o la sicurezza urbana. Firenze, Roma, Noto, Lucca e Siena hanno leggi simili per vietare bivacchi su gradini, monumenti e fontane. Tropea e altre località marittime vietano il torso nudo o costumi al di fuori delle spiagge (succede anche a Cagliari e Sorrento). Ogni Comune calibra le proprie ordinanze secondo esigenze e problematiche locali, con l’obiettivo di governare la convivenza tra turismo e comunità locali.