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Il “vampiro elettrodomestico” nascosto in casa tua che fa impazzire la bolletta: anche spento consuma energia

Standby e consumi invisibili: ecco come la tua casa succhia soldi e corrente anche quando dormi

Pubblicato:

Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

Quando pensiamo ai consumi energetici in casa, spesso ci concentriamo sugli elettrodomestici in funzione, come lavatrici e lavastoviglie, che sappiamo essere grandi consumatori. Ma c’è un “nemico silenzioso” che agisce nell’ombra: il consumo in standby. Questo fenomeno incide in modo significativo sulla bolletta e sull’impatto ambientale.

Lo standby: il vampiro energetico in casa

Quante volte spegniamo la TV con il telecomando, lasciando accesa una piccola lucina rossa? O il microonde che mostra l’orario anche quando non lo usiamo? Ma insomma, oggi che siamo circondati da device elettronici, quasi tutto rimane acceso e pronto all’utilizzo. Ma tutta questa serie di standby replicati su numerosi apparecchi, danno vita a un lento ma costante stillicidio energetico.

Molti dispositivi, anche quando sembrano spenti, continuano ad assorbire energia, solitamente tra 1 e 4 watt ogni ora. Se moltiplichiamo questo consumo per tutti i dispositivi in casa e per un anno intero, si può arrivare a 35 kWh per singolo apparecchio. Un microonde, ad esempio, può consumare fino a 27 watt solo per mantenere attivo il display o l’orologio.

I “soliti sospetti” dello standby

Tra gli elettrodomestici più ghiotti di energia in modalità standby troviamo:

  • Decoder
  • Televisori
  • Console per videogiochi
  • Stampanti
  • Macchinette del caffè
  • Caricabatterie lasciati inseriti nella presa
  • Alcuni forni elettrici

Sommando tutti questi consumi fantasma, si stima che possano aumentare la bolletta energetica di circa il 10%.

Come combattere il consumo in standby

Fortunatamente, la soluzione è semplice e alla portata di tutti:

  • Multiprese con interruttore: usarle permette di spegnere più apparecchi contemporaneamente con un solo gesto.
  • Scollegare dalla presa: spegnere direttamente dalla presa gli apparecchi che non usiamo regolarmente è il modo più efficace per eliminare il consumo in standby.

Questi piccoli accorgimenti, seppur apparentemente insignificanti, possono fare una grande differenza a lungo termine.

Elettrodomestici più energivori

Oltre allo standby, è fondamentale conoscere quali sono gli elettrodomestici che consumano di più quando sono in funzione. Questa consapevolezza ci permette di fare scelte più sostenibili e di gestire meglio i nostri consumi.

Tra l’altro proprio perr monitorare i consumi, si può utilizzare un misuratore di consumo elettrico, che permetta di calcolare la potenza assorbita da ogni apparecchio.

Ecco una classifica degli elettrodomestici che incidono maggiormente sulla bolletta, con relativi consigli per risparmiare:

  • Condizionatore: È il re dei consumi, specialmente in estate, quando magari abbassiamo la temperatura. Una famiglia media può arrivare a spendere circa 120 euro all’anno e produrre 143 kg di CO2. Il consiglio è quello di scegliere modelli di classe energetica A o superiore, oppure usare funzioni come deumidificatore o modalità ECO, e pulire regolarmente i filtri.
  • Phon: Un apparecchio di uso comune che, con oltre 2.000 Watt di assorbimento, incide significativamente se usato frequentemente. Si stima produca circa 25 kg di CO2 all’anno.
  • Frigorifero: Essendo sempre acceso, rappresenta circa il 25% del consumo totale di una casa. Un modello di classe A consuma in media 300 kWh all’anno (circa 80 euro e 102 kg di CO2). Anche in questo caso il consiglio è quello di acquistare modelli di classe energetica A o superiore.
  • Lavatrice: Al quarto posto, una lavatrice di classe A, usata 260 volte all’anno, consuma circa 240 kWh (circa 63 euro e 64 kg di CO2). Usare temperature basse, preferire la modalità eco, e optare per modelli di classe energetica A o superiore può rappresentare un buon compromesso sul risparmio.
  • Microonde: Può assorbire fino a 2.400 Watt e si stima produca circa 133 kg di CO2 all’anno.
  • Lavastoviglie: Può essere più efficiente del lavaggio a mano. Una di classe A consuma mediamente 220 kWh all’anno (circa 60 euro e 140 kg di CO2). Anche qui è buona norma, scegliere modelli di classe A ed evitare l’asciugatura con aria calda.
  • Forno elettrico: Se non usato correttamente, ha un consumo elevato. In media, consuma circa 105 kWh all’anno (circa 30 euro e 66 kg di CO2). Utilizzare la modalità di cottura ventilata e scegliere elettrodomestici con elevata classe energetica.

L’impatto ambientale e le classi energetiche

Sommando le emissioni di CO2 annue di questi elettrodomestici, una famiglia italiana tipo produce circa 673 kg di CO2 ogni anno. Moltiplicando questo dato per il numero di famiglie in Italia, si arriva a circa 17 miliardi di emissioni di CO2 all’anno, un dato allarmante.

Le emissioni di CO2 sono una delle principali cause del cambiamento climatico, con conseguenze come l’aumento delle temperature globali e fenomeni meteorologici estremi. Per contrastare questo problema, è fondamentale adottare misure per ridurre le emissioni e promuovere l’uso di fonti di energia pulita e rinnovabile, come l’energia solare. L‘installazione di pannelli solari fotovoltaici non solo riduce l’impatto ambientale, ma offre anche vantaggi economici grazie al risparmio sulle bollette e alla possibilità di vendere l’energia in eccesso.

Le etichette di classe energetica: la tua guida al risparmio

Un alleato fondamentale per riconoscere gli elettrodomestici più efficienti è l’etichetta energetica. Si tratta di una valutazione standardizzata a livello europeo che indica il livello di consumo di energia elettrica di un apparecchio. La scala va da A (più efficiente) a G (meno efficiente).

Infatti, dal 1° marzo 2021, l’Unione Europea ha introdotto nuove etichette energetiche più dettagliate, obbligatorie sia nei negozi fisici che online. Queste etichette forniscono una panoramica completa di informazioni, tra cui:

  • Nome o marchio del fornitore e identificativo del modello.
  • Scala delle classi di efficienza energetica da A a G e classe specifica del prodotto.
  • Consumo di energia del programma eco (EPEC) in kWh per 100 cicli.
  • Capacità nominale, consumo di acqua e durata del programma eco.
  • Emissioni di rumore aereo e classe di emissione.
  • Un codice QR per un accesso rapido alle informazioni online.

Scegliere elettrodomestici di classe energetica superiore, anche se inizialmente più costosi, garantisce un miglior rendimento energetico e un significativo risparmio sulle bollette nel tempo.

Piccole azioni, grandi risultati

Gli aumenti recenti nei costi di elettricità e gas hanno reso ancora più urgente l’adozione di misure preventive per ridurre i consumi energetici domestici. Conoscere il consumo in standby, identificare gli apparecchi più energivori e imparare a leggere le etichette energetiche sono passi fondamentali per diventare consumatori più consapevoli e responsabili.

Ogni piccolo gesto, dalla disattivazione dello standby alla scelta di elettrodomestici efficienti, contribuisce non solo a ridurre le spese familiari, ma anche a preservare il nostro pianeta per le generazioni future. Sei pronto a fare la tua parte per un futuro energetico più sostenibile?

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