Le tre parole vietate agli impiegati Disney

Il mondo Disney deve sempre assicurare il lieto fine e far felici i consumatori

3 Settembre 2021
Fonte: 123rf

Quello di Disney è davvero un mondo a se stante. In tutti i sensi. Qui nulla ha a che vedere con la vita vera. Sia nei film che nei parchi a tema i consumatori devono entrare in un universo parallelo nel quale c’è sempre il lieto fine. Tutto quel che ruota intorno al colosso americano deve soddisfare e accontentare i clienti.

Ecco perché nei vari Disneyland vige una rigorosa politica per quel che riguarda il comportamento che i dipendenti devono adottare. E non stiamo parlando solo di coloro che vestono i panni delle fatine e degli altri personaggi dei cartoni Disney, ma anche di tutti quelli che a vario titolo sono sotto contratto con l’azienda.

Forse arrivati a questo punto starete pensando che costoro non dovranno imprecare o dire oscenità poco adatte ai piccoli visitatori. Verissimo, ma non è tutto.

Partiamo dalla premessa che tutto quel che riguarda il mondo Disney è pensato come un insieme di tante parti di un unico spettacolo. Walt Disney credeva che qualunque suo impiegato svolgesse, con il suo proprio lavoro, un ruolo in un certo senso attoriale e che con la sua attività facesse nel suo piccolo “avanzare la storia”, come riporta Lascimmiapensa.com.

Per questo motivo i dipendenti vengono considerati “cast members”, ovvero membri del cast. E allora ecco svelate le tre parole che gli impiegati Disney non possono pronunciare: “I don’t know”, cioè “Non lo so”. D’altronde abbiamo detto che quello di Disney è un unico grande spettacolo, quindi se un attore domanda qualcosa ad un altro e quest’ultimo risponde “Non lo so?” verrebbe a crollare tutto, mancherebbe la battuta, e a quel punto lo spettacolo si interromperebbe.

Gli impiegati Disney invece non possono permettere che la magia venga meno. Questa regola si applica anche ad aspetti all’apparenza banali. Se a Disneyland un bambino chiede alla mascotte vestita da Winnie the Pooh, per esempio: “Come sta Tigro?”, la risposta non può essere: “Non lo so”. Per i bambini Disneyland deve essere un luogo speciale, che non ammette incertezze o delusioni.

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