Istanbul: alla scoperta della Moschea Blu, fra storia e suggestioni

Tra le moschee di tutta Istanbul, quella blu sembra essere capace di riuscire ad affascinare chiunque la veda. Ma qual è la sua storia? Scopriamolo insieme

8 Marzo 2016
Fonte: google

La più importante e suggestiva moschea di Istanbul è la Sultanahmet camii o Sultan Ahmet camii, che è conosciuta in tutto il mondo come Moschea Blu. Il nome deriva dalle piastrelle in ceramica turchese che ne ricoprono le pareti e la cupola, esattamente 21.043, che fanno di questo colore la tonalità predominante all’interno del tempio.

Maioliche di Iznik (Nicea) dal blu al verde decorano il resto del tempio, la cui atmosfera è resa particolarmente suggestiva dalla luce che filtra attraverso 260 piccole finestre nella sala della preghiera.

La storia

La costruzione della Moschea Blu venne iniziata nel 1609 per volere del sultano Ahmed I che aveva intenzione di riaffermare il potere ottomano, e fu la prima moschea eretta ad Istanbul dopo quella di Solimano, imponente e meravigliosa, costruita quarant’anni prima. La Moschea sorse tra non poche proteste popolari in quanto il sultano per edificarla diede fondo al denaro pubblico, a differenza dei suoi predecessori che avevano attinto al loro patrimonio personale.

Ci vollero otto lunghi anni prima che venisse ultimata, e la sua costruzione fu minuziosamente descritta in otto volumi conservati nella biblioteca del Topkapi. La Moschea Blu vanta sei minareti, ed è seconda per numero solo alla Moschea della Ka’Ba alla Mecca, che ne ha sette. Questo per un fraintendimento al momento della costruzione: il sultano Ahmed I voleva che essa si distinguesse dalle altre ed ordinò che i minareti venissero realizzati in oro, ma l’architetto francese che non conosceva bene la lingua turca, sentendo pronunciare ‘altin’ che significa oro, capì ‘alti’ che in turco significa sei, realizzando perciò sei minareti.

L’interno della Moschea Blu di Istanbul è bello da mozzare il fiato: le migliaia di maioliche che ne decorano le pareti e la cupola, più di 21.000, hanno sfumature che vanno dal turchese al verde al blu, e grazie alle 260 piccole finestre che lasciano filtrare la luce dall’esterno nella sala di preghiera e alle numerose lampade che scendono dall’alto si vengono a creare dei meravigliosi giochi di luce.

I biglietti

Se si desidera visitare la Moschea Blu, non si deve pagare alcun biglietto, l’unica accortezza per i turisti è accedervi togliendosi le scarpe. Le donne possono entrare solo a capo coperto, ed è vietato entrare indossando pantaloni corti.
La Moschea Blu è aperta tutti i giorni dalle 8:30 alle 16:45, solo il venerdì l’orario di entrata è dalle 13:30 alle 16:45, ed è inaccessibile solo durante i momenti di preghiera.

La basilica di Santa sofia

Sebbene il suo aspetto esterno non sia particolarmente suggestivo, la Basilica di Santa Sofia ad Istanbul è una delle più importanti testimonianze della storia dell’umanità: eretta in onore della Santa Sapienza dall’imperatore Costantino, venne distrutta da un incendio e poi ricostruita da Teodosio II, fu completamente distrutta durante la rivolta di Nika e ricostruita dall’imperatore Giustiniano in cinque anni e mezzo di lavoro a cui presero parte 10.000 operai.

La realizzazione della basilica costò 180 quintali d’oro, con un risultato in dimensioni e bellezza che superò nettamente il tempio di Salomone, con grande soddisfazione di Giustiniano. Fu chiesa per 916 anni e moschea per altri 482, venne sconsacrata per ordine di Atatürk ed oggi è un bellissimo museo.

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