Comprare un’auto nuova o anche semplicemente salire su una è un’azione che si accompagna sempre a un odore preciso. Come tutti gli aromi forti, anche in questo caso c’è chi lo ama e chi lo detesta. Un recente studio si è occupato di approfondire la composizione chimica di questo odore caratteristico e i risultati non sono tranquillizzanti. Quindi, se sei fra coloro che adorano sedersi in un abitacolo nuovo di zecca, forse è meglio leggere quanto segue.

Lo studio di cui vi parliamo arriva dritto dritto da oltreoceano, in particolare da Harvard che ha collaborato con il Beijing Institute of Technology. Il team di ricercatori al lavoro sul progetto ha provveduto a disporre alcuni sensori all’interno di un SUV appena uscito dalla concessionaria. L’obiettivo era quello di monitorare il livello di alcune sostanze chimiche – venti quelle testate, riporta greenme.it –, tra quelle prodotte dai materiali di un abitacolo. Il tutto per un periodo di tempo pari a dodici giorni.

L’approfondimento ha rilevato che l’odore tipico di un’automobile nuova è dovuto al processo chimico detto degassificazione. Si tratta del fenomeno tale per cui un determinato materiale rilascia nell’aria sostanze come vapore. Nel caso specifico dell’auto, il problema nasce proprio dai materiali di partenza, per lo più plastiche, che formano composti pericolosi in quanto molti di essi sono cancerogeni.

Secondo quanto si legge nel documento finale, trascorrere un’ora e mezza in auto ogni giorno esporrebbe a una quantità di esalazioni oltre la quantità di legge. Con potenziali ripercussioni negative sulla salute del soggetto. Tra le sostanze più pericolose viene citata la formaldeide, che dalle rilevazioni dei sensori applicati supererebbe i 100 μg/m³ con picchi addirittura di oltre 220 μg/m³. Valore che doppia abbondantemente la soglia massima. Attenzione, dunque, a non esagerare nell’esporsi all’odore di un’auto nuova, a maggior ragione se la temperatura è elevata. Il caldo, infatti, fa aumentare la degassificazione.