COVID, virus può sopravvivere su cibo congelato per 1 mese

Una ricerca dimostra come il Coronavirus riesca a sopravvivere per settimane su carne e pesce congelati, con rischi di trasmissione all’uomo.

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Gli studi sul Covid-19 sono ampiamente in corso e le informazioni su questo virus vanno arricchendosi di dettagli sul suo comportamento. E se molti particolari restano ancora sconosciuti, complice il moltiplicarsi delle varianti e sotto varianti, per fortuna la scienza sta portando alla luce molte conoscenze. L’ultimo studio, in ordine di tempo, ha approfondito le capacità del Coronavirus di sopravvivere alle basse temperature. Ne è emerso che può resistere anche per un mese sui cibi conservati in frigorifero o nel congelatore.

A firmare la ricerca, pubblicata sulla rivista specializzata ‘Applied and Environmental Microbiology’ e ripresa da diversi media d’oltremanica, è stata la professoressa Emily Bailey della Campbell University che si sono concentrati su alcuni alimenti. In particolare, l’esperta insieme al suo team ha studiato carni e prodotti ittici refrigerati o congelati. E sono state quattro le tipologie di cibi analizzate – manzo, pollo, maiale e salmone –, ciascuna tagliata a piccoli pezzi e contagiata con due varianti di Coronavirus.

I campioni così preparati sono stati, quindi, riposti a temperature pari a 4°C e a -29°C, analoghe quindi alla conservazione in frigorifero e freezer. L’obiettivo è stato cercare di capire se alimenti prodotti e confezionati in aree con circolazione del virus potessero diventare fonte di trasmissione virale (anche in zone non contagiate) e se il Coronavirus potesse sopravvivere anche a valori di temperatura particolarmente bassi.

Ne è emerso che, nel complesso, il Covid-19 riesce a sopravvivere anche un mese sugli alimenti congelati. Si tratta di un’indagine preziosa perché il Coronavirus è in grado di replicarsi nel tratto intestinale tanto quanto nell’apparato respiratorio, portando quindi allo sviluppo dell’infezione nell’uomo. E la scoperta è, proprio per questo, significativa e preoccupante insieme, in quanto rende ancora più importante l’impegno alla prevenzione della contaminazione alimentare negli ambienti di produzione e lavorazione dei cibi con un’attenzione specifica alla disinfezione degli alimenti prima del loro confezionamento.

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