Italia, il dramma visto dal satellite sulle Alpi: l’allarme serio

Le immagini satellitari testimoniano quanto l’emergenza climatica stia impattando anche sulle nostre cime più alte.

12 Gennaio 2023
Fonte: ANSA Foto

L’emergenza ambientale è ogni giorno, purtroppo, davanti ai nostri occhi: dalle temperature roventi in estate che si alternano alle piogge torrenziali, alle fioriture precoci degli alberi da frutto nei primi giorni dell’anno. Anomalie che diventano segnali sempre più preoccupanti di una natura in condizioni estreme. E tra gli ecosistemi più fragili che ci toccano da vicino ci sono le Alpi, le cui immagini satellitari forniscono una testimonianza allarmante di come l’ambiente stia soffrendo soprattutto per responsabilità dell’uomo.

Gli scatti che giungono dai satelliti, infatti, raccontano nella maniera più diretta quanto si siano ritirati non solo i ghiacciai (ormai quasi sconosciuti alle nostre latitudini) ma anche le nevi, che scarseggiano perfino sulle cime più alte dell’arco alpino. Mettere a confronto le immagini montane a pochi anni di distanza è quasi desolante: vette che solo qualche anno fa erano ricoperte di strati abbondanti di neve, oggi sono tristemente nude.

I paesaggi imbiancati tipici dell’inverno hanno, infatti, lasciato il posto a un ambiente in cui il verde della vegetazione e il grigio delle rocce dominano la tavolozza 365 giorni all’anno. Dov’è la neve? Si chiedono anche gli amanti dello sci alle prese con piste in cui l’innevamento artificiale sembra essere l’unica opzione valida per una discesa su manto bianco. Il settore turistico è certamente molto penalizzato, con un intero comparto a rischio dal momento che gli impianti sono costretti a rimanere chiusi o a ridurre le aperture.

In estate, poi, la cronaca ci conferma che il climate change ha un impatto devastante sui nostri monti comportano un aumento del pericolo di distacchi. Per preservare quel che resta dei ghiacciai e delle nevi perenni, sono stati messi in campo svariati tentativi compreso il trasporto delle neve via elicottero o i teli termici riflettenti. Il problema, però, è ‘a monte’, soprattutto considerate le previsioni per il 2023 che parlano di un anno ancora più caldo. Non c’è davvero più tempo da perdere.

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