L’aumento delle temperature, con il conseguente innalzamento del livello dei mari, è un processo divenuto, ormai, una vera e propria emergenza non più trascurabile. Le immagini che arrivano da ogni latitudine, infatti, non fanno che confermare ulteriormente la gravità della situazione. Dagli eventi estremi divenuti comuni anche nelle regioni temperate ai fenomeni sempre più violenti che si abbattono su aree fragili. Affrontare con serietà e impegno il problema deve essere, a questo punto, una questione prioritaria ai tavoli dei potenti se si vuole davvero porvi rimedio. E chissà quando si procederà seriamente a livello globale per arginare i pericoli incombenti.
Ora, arriva un nuovo allarme dal cosiddetto ‘ghiacciaio dell’Apocalisse’, ovvero il ghiacciaio Thwaites in Antartide. Monitorato dalle autorità scientifiche, questo è uno dei ghiacciai più estesi al mondo e proprio per questo le sue condizioni sono oggetto di grande attenzione. Lo scioglimento dell’enorme massa di ghiaccio, infatti, è tra i fattori principali che alimentano i timori relativi all’innalzamento delle acque. Un processo per il quale la prospettiva temporale è ormai molto vicina e nell’ordine di anni.
Come riferisce greenme, il ghiacciaio Thwaites è un osservato speciale alla luce sia delle dimensioni sia della velocità con cui si sta sciogliendo. Basta dire che ha una superficie pari alla Gran Bretagna e che, qualora dovesse liquefarsi completamente, le sue acque causerebbero un innalzamento dei mari di circa 0,6 metri.
Inoltre, inserito in un bacino coronato da altre formazioni ghiacciate, lo scioglimento potrebbe portare con sé anche altre lastre circostanti. A quel punto, se così dovesse essere, gli scienziati stimano un aumento dei mari superiore ai 3 metri. Sarebbe la fine per intere aree costiere. Da qui gli studi proprio sul ‘ghiacciaio dell’Apocalisse’ per capire meglio il suo destino e cosa siamo ancora in tempo a fare per salvarlo e salvare noi stessi dal peggio.