Milano è in 10° posizione e Roma al 96° posto. Ma in questa classifica è meglio essere ultimi. Perché? La risposta è semplice. Si tratta della classifica delle città più inquinate del mondo, dove il capoluogo della Lombardia è 10°, cioè nella top ten dei centri urbani dove l’aria è irrespirabile. Secondo un’azienda specializzata nella produzione di dispositivi per la purificazione dell’aria, al primo posto c’è la città di Dhaka in Bangladesh, seguita da Kalkata in India ed al terzo posto Lahore in Pakistan. Milano è preceduta da Tashkent in Uzbekistan e seguita da Baghdad in Iraq, una posizione non proprio invidiabile quella della città milanese che in un range di qualità atmosferica da 0 a 300, ha un parametro di 161, ovvere aria “non salutare”. Ma dicevamo di Roma, la cui aria secondo il sito è di buon livello, con un parametro di appena 25, ovvero buona. La capitale d’Italia è in ottima compagnia, insieme a Bruxelles, capitale del Belgio, Denver, Sydney, Tokyo, New York e Minneapolis.
Recentemente, le mappe a colori dell’app Meteo di Apple hanno confermato la triste realtà della Pianura Padana, che è tra le regioni d’Europa ad affrontare i livelli più elevati di inquinamento atmosferico. La scarsa qualità dell’aria è stata evidenziata in particolare nelle province di Milano e Cremona.
Questa problematica non è passata inosservata e, a settembre 2023, un’inchiesta del giornale britannico The Guardian aveva già segnalato dati preoccupanti sulla salubrità dell’aria in quest’area. Secondo il quotidiano inglese, oltre un terzo della popolazione residente nella Pianura Padana respira un’aria contaminata, superando di quattro volte il limite stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per i particolati più pericolosi.
App del meteo e inquinamento: come funzionano?
Le moderne app del meteo, come quella di Apple, riescono a rilevare molti dati sull’inquinamento in tempo quasi reale. Queste applicazioni utilizzano una combinazione di sensori ambientali, reti di monitoraggio, e modelli predittivi basati su algoritmi avanzati per offrire informazioni in tempo reale sulla qualità dell’aria, permettendo agli utenti di prendere consapevoli decisioni quotidiane in relazione all’ambiente circostante.
I fattori chiave: la posizione geografica e il cambiamento climatico
La qualità dell’aria nella Pianura Padana è fortemente influenzata dalla sua posizione geografica e dalla morfologia del territorio. La regione è pianeggiante e protetta dalle Alpi, che ostacolano la circolazione dei venti e creano un ristagno persistente dell’aria. Questo fenomeno impedisce il ricambio dell’aria, favorendo l’accumulo di agenti inquinanti nell’atmosfera. Tale situazione porta a livelli di inquinamento più elevati rispetto ad altre grandi città europee, come Londra e Parigi.
Un altro elemento significativo è la drastica riduzione della frequenza delle precipitazioni negli ultimi anni. Le piogge, sebbene più intense quando si verificano, sono diventate più rare. La mancanza di eventi atmosferici prolungati contribuisce al ristagno dell’aria e all’accumulo di inquinanti. Questo fenomeno, unito alla presenza di fonti inquinanti come l’urbanizzazione intensa, l’industria e l’agricoltura, ha portato la Pianura Padana a una situazione critica.
L’aria peggiore d’Europa si trova in Pianura Padana
Vivere nella Pianura Padana significa effettivamente respirare l’aria peggiore d’Europa. Le immagini virali delle mappe a colori tratte dall’app Meteo di Apple confermano questa triste realtà, posizionando questa regione al vertice della classifica degli ambienti europei più inquinati. I dati allarmanti e le condizioni geografiche rendono la Pianura Padana una delle aree più a rischio per la salute respiratoria dei suoi abitanti.
I rischi per la salute
I rischi per la salute sono evidenti e coinvolgono principalmente le malattie respiratorie. Le persone più vulnerabili sono coloro che già soffrono di tali patologie, come asmatici e chi ha bronchite cronica. È consigliabile che questi individui evitino l’attività fisica prolungata all’aperto durante periodi di peggioramento della qualità dell’aria.
Negli ultimi anni, si è notato un aumento delle riacutizzazioni e dei sintomi respiratori prolungati, soprattutto in periodi con meno piogge. Tuttavia, anche coloro senza patologie respiratorie pregresse sono esposti a rischi, poiché l’esposizione quotidiana a elevati livelli di particolato può costituire un fattore di rischio per lo sviluppo di malattie respiratorie. Questo danno infiammatorio può evolversi nel tempo, simile a quanto accade ai fumatori.