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La teoria del Big Bang è sbagliata, scienziati hanno svelato com'è realmente iniziato l'universo

Una nuova teoria sfida il Big Bang: l’universo potrebbe essere nato da esplosioni multiple

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

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Una nuova e controversa teoria sull’origine dell’universo potrebbe rivoluzionare la cosmologia moderna, mettendo in discussione la storica ipotesi del Big Bang. A proporla è il professor Richard Lieu dell’Università dell’Alabama a Huntsville, che suggerisce un modello radicalmente diverso: l’universo non sarebbe nato da un’unica gigantesca esplosione, bensì da una serie di esplosioni rapide e distribuite nel tempo.

Non un solo inizio, ma molteplici “singolarità temporali

Secondo Lieu, l’universo non sarebbe nato da una singola e gigantesca esplosione primordiale, ma piuttosto da una serie di esplosioni rapide e localizzate, distribuite nel tempo e nello spazio, chiamate “singolarità temporali”. Questi eventi avrebbero progressivamente rilasciato materia ed energia, contribuendo alla formazione delle strutture cosmiche che osserviamo oggi.

Una risposta al mistero di materia oscura ed energia oscura?

La teoria del Big Bang, formulata nel corso del XX secolo e diventata dominante dagli anni ’60 in poi, descrive un universo nato da un punto infinitamente denso e caldo, che si sarebbe espanso in modo esplosivo dando origine a tutto ciò che esiste. Da allora, questa espansione cosmica continua, e viene studiata grazie a osservazioni come il fondo cosmico a microonde e lo spostamento verso il rosso.

Tuttavia, Lieu propone una visione radicalmente diversa: anziché un’unica origine, l’universo si sarebbe formato grazie a molteplici esplosioni – ciascuna delle quali avrebbe agito come una mini-creazione locale di materia ed energia. Secondo lui, queste singolarità temporali avrebbero funzionato come “punti di iniezione” di nuovo contenuto cosmico, generando le condizioni necessarie per la formazione di stelle, galassie e pianeti.

Le prove mancano, ma la ricerca continua

Uno degli aspetti più rivoluzionari della teoria di Lieu riguarda l’eliminazione della necessità di ricorrere a materia oscura ed energia oscura – due componenti teoriche che, secondo il modello del Big Bang, costituiscono oltre il 95% dell’intero universo.

La materia oscura viene considerata una forma invisibile di materia che mantiene unite le galassie, mentre l’energia oscura viene invocata per spiegare l’accelerazione dell’espansione dell’universo. Ma c’è un problema: nessuna delle due è stata mai osservata direttamente. Sono state ipotizzate per far quadrare i conti con i dati, ma rimangono entità misteriose.

In questo senso, la teoria di Lieu si distingue nettamente: le singolarità temporali avrebbero provocato l’espansione cosmica e la formazione delle strutture, senza bisogno di forze invisibili. Secondo lui, il comportamento dell’universo può essere spiegato interamente con le leggi della fisica conosciute, rendendo superflue queste ipotesi non verificate.

La teoria delle singolarità temporali proposta dal professor Richard Lieu rappresenta una sfida audace al modello dominante del Big Bang. Pur non disponendo ancora di prove dirette, questo nuovo approccio offre una prospettiva intrigante sull’origine e l’evoluzione dell’universo, proponendo un’alternativa che non fa affidamento su materia oscura ed energia oscura – due componenti finora mai osservate, ma fondamentali per la cosmologia tradizionale.

Sebbene rimangano aperte molte domande – dalla natura di queste esplosioni al meccanismo che le genera – la proposta di Lieu contribuisce in modo significativo al dibattito scientifico e dimostra quanto sia ancora incompleta la nostra comprensione del cosmo.

In un campo in continua evoluzione come la cosmologia, teorie innovative come questa non solo stimolano la ricerca, ma ci ricordano anche che l’universo potrebbe essere più complesso, dinamico e inaspettato di quanto immaginiamo.

In attesa di nuove osservazioni e dati sperimentali, l’idea di un universo nato da esplosioni multiple resta un’ipotesi affascinante che merita attenzione. Se confermata, potrebbe segnare l’inizio di una nuova era nella nostra esplorazione delle origini cosmiche.

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