Mario Cipollini compie 50 anni: profilo del re degli sprinter

Mario Cipollini, cinquant'anni di bicicletta, velocità, spaventosa aggressività e tanto divertimento sui pedali e nella vita

22 Marzo 2017
Fonte: Instagram

Probabilmente il velocista su strada più importante del ciclismo moderno, potente, ricco di risorse e con un carattere esplosivo quanto le gambe. Mario Cipollini compie oggi cinquant’anni e ha ancora il fisico di quello che se lo incontri in discoteca puoi dire addio a tutte le tue ambizioni verso il gentil-sesso con le quali eri partito. Troppa competizione.

Proprio la competizione, la competitività, la vittoria, la velocità, la bicicletta, le donne e il carattere sanguigno sono le parole chiave con le quali rintracciare più facilmente il Re Leone. Uno dei soprannomi più azzeccati di sempre. Cipollini è stato un effettivamente un monarca, sebbene con un regno piuttosto ristretto: quegli ultimi venti metri di strada in cui beveva in un colpo solo 150 Km di corsa. Giù dai pedali non si è fatto mancare nulla, come sull’asfalto.

La carriera del Re Leone

Sintetizzare la carriera di Mario Cipollini in poche righe non è semplice, ma proviamo a farlo con il suo stile: tirando un colpo secco, deciso, spaventoso. La prima corsa, il Mario di sei anni, la vinse per distacco su una bici Fanini azzurra su cui era salito solo il giorno prima. Il premio gli venne ritirato perché i rapporti erano troppo lunghi, si arrabbiò e la corsa successiva la vinse ancora per distacco, questa volta con una bici ‘buona’. Il successo era già una conclusione matematica.

Nel corso della carriera professionistica il copione per le corse in pianura è sempre stato quello. La squadra del Re Leone controlla la gara e bada che a qualche ragazzotto non venga la malsana idea di partire in fuga a 100 Km dal traguardo. Lui esce dalla fila negli ultimi venti metri e divora lo spazio che lo separa dall’arrivo. Più o meno così arrivano più di 150 successi da professionista.

Gli eccessi

Che Mario Cipollini fosse un vulcano in strada rientrava nei piani degli sponsor che l’hanno fatto diventare uno dei pochi ciclisti ‘ricchi’. Quella stessa voracità nell’aggredire la vita e gli eventi l’ha comunque distinto anche giù dal sellino.

Il pugno rifilato all’avversario che aveva offeso la madre; la multa per eccesso di velocità in bicicletta; le allusioni al suo vigore sessuale e l’arrivo al Tour de France con la pornostar; la tuta anatomica con la stampa della sua massa muscolare sono solo alcuni degli eccessi mondani del Re Leone.

più popolari su facebook nelle ultime 24 ore

vedi tutti