Hai mai notato, utilizzando l’intelligenza artificiale, che quando cerchi informazioni o provi a inserire alcuni nomi, essa risponde dando una risposta evasiva o addirittura fornendo un rifiuto categorico alla tua richiesta? Proprio così: ChatGPT ha un elenco di nomi “proibiti”, ovvero una vera e propria lista nera di nomi e cognomi che – per un motivo o per un altro – non possono comparire sull’intelligenza artificiale. Ma quali principi la guidano? E quali sono questi “nomi proibiti”?
- I “nomi proibiti” di ChatGPT: perché succede?
- Quali sono i “nomi proibiti” da ChatGPT?
- Cosa succederà in futuro a questa lista?
I “nomi proibiti” di ChatGPT: perché succede?
Andiamo con ordine e partiamo dal principio, dato che non si tratta né di un errore tecnico né di una lacuna dell’intelligenza artificiale sviluppata da OpenAI. ChatGPT è infatti programmata per evitare di fornire risposte su determinati nomi, spesso associati a tematiche controverse, disinformazione o argomenti sensibili.
Si tratta di una scelta effettuata per evitare utilizzi impropri di uno strumento tanto potente, ma anche di mantenere uno spazio di interazione sicuro e affidabile per gli utenti. Questo è quello che dichiara OpenAI, spiegando qual è la logica dietro il filtro.
Le linee guida dell’azienda impongono infatti diverse restrizioni sui contenuti che potrebbero incitare all’odio, alla violenza o alla disinformazione. Alcuni nomi, ad esempio, appartengono a personaggi legati alla criminalità organizzata, a figure estremiste o a personalità coinvolte in scandali particolarmente divisivi.
Ad ogni modo, bisogna aggiungere che l’applicazione delle regole non è sempre uniforme: alcuni nomi sono filtrati in modo più rigido rispetto ad altri, creando una percezione di parzialità.
Quali sono i “nomi proibiti” da ChatGPT?
Tra i nomi proibiti dall’Intelligenza Artificiale c’è David Mayer, un nome comune e condiviso da diverse persone, come il professore del MIT (e direttore d’orchestra) David Mayer Epstein, un membro della ricchissima famiglia di banchieri Rothschild come David Mayer de Rothschild, lo storico britannico David Mayer, una marca d’abbigliamento, un politico minore americano. Spesso però cercare “David Mayer” causa un errore e talvolta un elenco più o meno accurato delle persone che portano questo nome, ma niente di più.
Altri nomi che bloccano ChatGPT sono quelli di Brian Hood, Jonathan Turley, Jonathan Zittrain, David Faber e Guido Scorza, sul quale abbiamo delle informazioni di prima mano, dato che si tratta di un componente del collegio del garante per la protezione dei dati personali in Italia.
Il motivo, in questi casi, è più semplice: Scorza stesso ha dichiarato di aver opposto nei confronti di OpenAI il diritto di opposizione garantito dall’Unione Europea l’utilizzo dei propri dati personali, facendo sì che la piattaforma non ne faccia uso. Lo può fare chiunque ed è completamente gratuito, tanto che si può fare direttamente sul sito di ChatGPT, accedendo alle impostazioni della privacy.
Cosa succederà in futuro a questa lista?
È vero: la mancanza di risposte su un determinato argomento, soprattutto quando le richieste sono del tutto innocue o legittime, è estremamente frustrante.
Riguardo a ciò che potrebbe avvenire in futuro, non sappiamo molto. Di sicuro, sia OpenAI che le altre aziende coinvolte nello sviluppo delle intelligenze artificiali generative stanno lavorando per migliorare la chiarezza delle regole applicate al loro filtro dei nomi.