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Nuove regole UE sui bagagli previste per chi vola verso Francia, Spagna, Italia e Grecia

Bagaglio a mano e risarcimenti: cosa cambia per i passeggeri aerei in Europa?

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

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Una nuova proposta della presidenza polacca del Consiglio dell’UE sta accendendo il dibattito tra i 27 ministri dei Trasporti europei. Al centro della discussione ci sono due temi caldissimi per milioni di viaggiatori: il bagaglio a mano e i risarcimenti per ritardi aerei. Se approvata, la riforma potrebbe cambiare profondamente l’esperienza di volo dei passeggeri europei.

Un solo bagaglio gratuito, ma sotto il sedile

La proposta mira a standardizzare le regole sul bagaglio a mano. Attualmente, ogni compagnia ha una propria politica, creando confusione e frustrazione tra i viaggiatori. Secondo quanto emerso dai negoziati, il nuovo regolamento introdurrebbe un solo bagaglio a mano gratuito, ma di dimensioni ridotte, da sistemare sotto il sedile. Tutti gli altri effetti personali da portare in cabina, come piccoli trolley o borse ingombranti, potrebbero diventare a pagamento.

La questione ha già sollevato forti critiche da parte delle associazioni dei consumatori. Steven Berger, avvocato dell’Organizzazione europea dei consumatori (Beuc), ha ricordato che la Corte di giustizia europea ha stabilito che il bagaglio a mano è parte integrante del biglietto e non può comportare sovrapprezzi, purché di dimensioni ragionevoli. Per Berger, l’obiettivo dev’essere chiaro: tutti i passeggeri devono avere diritto a portare almeno una piccola valigia o uno zaino senza costi aggiuntivi.

Dall’altro lato, le compagnie aeree, rappresentate dall’organizzazione A4E (Airlines for Europe), sostengono la proposta. “Serve a garantire chiarezza e trasparenza su cosa è incluso nel prezzo base”, ha spiegato Kevin Hiney, direttore delle comunicazioni di A4E, sottolineando il diritto delle compagnie a disaggregare i servizi per offrire tariffe più flessibili.

Non tutti i governi, però, sono allineati. La Spagna, ad esempio, si è già espressa contro le pratiche abusive, sanzionando cinque compagnie low-cost con una multa da 179 milioni di euro proprio per i supplementi legati al bagaglio.

Meno risarcimenti per i ritardi: torna il rischio “ritardi impuniti”?

In parallelo, l’UE sta valutando la modifica del regolamento del 2004 sui risarcimenti per ritardi aerei. L’attuale normativa prevede indennizzi da 250 a 600 euro per ritardi superiori a tre ore. La nuova proposta, invece, mira a innalzare la soglia a 4 o addirittura 6 ore, a seconda della distanza del volo.

Le compagnie aeree salutano favorevolmente la riforma: “Serve a darci il tempo necessario per gestire imprevisti tecnici senza dover subito indennizzare”, afferma ancora Hiney. Secondo A4E, estendere le soglie darebbe alle compagnie margine operativo per recuperare i voli e garantire sicurezza e continuità del servizio.

Diametralmente opposta la posizione dei consumatori. Per il Beuc, la proposta rischia di privare milioni di passeggeri del diritto a un indennizzo legittimo. “Un passo indietro nei diritti fondamentali dei viaggiatori”, avverte Berger.

Un negoziato delicato e tutt’altro che chiuso

L’esito delle trattative è ancora incerto. Al momento esistono due blocchi contrapposti tra gli Stati membri: chi vuole mantenere la soglia attuale di tre ore per i risarcimenti e chi propone soglie più alte (fino a nove ore, in base alla distanza). La Germania e la Spagna sembrano intenzionate a difendere lo status quo, mentre altri paesi sostengono la linea più favorevole alle compagnie.

Ma c’è un aspetto che rende il negoziato particolarmente delicato: la riforma sui risarcimenti e quella sul bagaglio viaggiano insieme. Se una delle due venisse respinta, l’intera proposta potrebbe saltare.

Cosa aspettarsi?

Per i passeggeri, il rischio è concreto: meno diritti, più costi. Se la riforma dovesse passare così com’è, portare un bagaglio in cabina potrebbe diventare un lusso, e ottenere un risarcimento per un ritardo di quattro ore, un miraggio.

L’appuntamento decisivo è fissato per giovedì, quando i 27 ministri dei Trasporti si riuniranno per discutere la proposta. Fino ad allora, il futuro dei diritti dei passeggeri europei resta sospeso… in attesa di decollo.

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