Fonte: ANSA

Pedaggi, perché la T sui caselli dell'autostrada non significa Telepass

Pedaggi, perché la T sui caselli dell'autostrada non significa Telepass

Pubblicato:

Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

In Italia, milioni di automobilisti percorrono quotidianamente le autostrade e, spesso senza pensarci troppo, si dirigono verso la corsia contrassegnata dalla famosa “T” gialla per pagare il pedaggio. Per molti, questa lettera è sinonimo di Telepass, il noto dispositivo per il pagamento automatico al casello. Tuttavia, questa convinzione è un errore diffuso che può tradursi in una multa salata e altre conseguenze spiacevoli.

La “T” gialla: non solo Telepass

La lettera “T” visibile sopra alcune corsie autostradali non indica esclusivamente l’ingresso per chi possiede il Telepass, ma è il simbolo generico per tutte le forme di telepedaggio elettronico. Negli ultimi anni, infatti, il mercato si è aperto ad altri operatori, tutti compatibili con il sistema di pagamento automatico. Ciò significa che la corsia con la “T” è riservata a qualsiasi dispositivo di telepedaggio abilitato, non solo al Telepass.

Molti automobilisti, non essendo a conoscenza di questo dettaglio, finiscono per imboccare la corsia riservata senza possedere alcun dispositivo di telepedaggio. Lo fanno convinti che quella sia semplicemente la corsia “più veloce”, oppure credendo che il simbolo indichi genericamente un casello automatizzato. Questo fraintendimento è alla base di una serie di violazioni che stanno diventando sempre più frequenti.

Le conseguenze dell’errore: multa e segnalazione

Imboccare una corsia riservata al telepedaggio senza possedere un dispositivo valido rappresenta una violazione del Codice della Strada. Quando un veicolo transita senza autorizzazione, il sistema rileva l’anomalia e registra il passaggio. Il conducente riceverà successivamente una notifica per mancato pagamento del pedaggio, che può essere regolarizzato in un secondo momento. Tuttavia, nei casi più gravi o in caso di mancata regolarizzazione nei termini previsti, si può incorrere in una sanzione amministrativa, che può arrivare fino a 338 euro, oltre alla decurtazione di punti dalla patente.

Inoltre, la multa potrebbe essere solo l’inizio. Alcune società autostradali stanno intensificando i controlli, anche attraverso il riconoscimento automatico delle targhe e l’incrocio con i dati dei dispositivi registrati, per contrastare gli abusi e recuperare i crediti non versati. Un comportamento apparentemente innocuo può quindi tradursi in una lunga trafila burocratica per l’automobilista.

Come evitare sanzioni: attenzione alla segnaletica

Per evitare problemi, è essenziale conoscere la differenza tra le varie corsie presenti ai caselli. Le principali tipologie sono:

  • Corsia “T” gialla: riservata esclusivamente ai veicoli dotati di un dispositivo di telepedaggio elettronico, come Telepass, UnipolMove, ecc.
  • Corsia automatica con pagamento con carte: identificata da simboli che indicano carte di credito o bancomat.
  • Corsia con pagamento in contanti: generalmente segnalata da un’icona con una mano che porge denaro.
  • Corsia mista: permette sia il pagamento con carte che contanti, ma non è adatta al telepedaggio.

Fare attenzione alla segnaletica e alle luci sopra la corsia è fondamentale: un semaforo rosso, una croce o un simbolo diverso dal proprio metodo di pagamento sono chiari segnali da non ignorare.

La presenza della “T” gialla ai caselli autostradali indica una corsia riservata a tutti i sistemi di telepedaggio elettronico, non solo al Telepass. Pensare il contrario è un errore che può avere conseguenze economiche e legali. Per viaggiare in sicurezza e serenità, è fondamentale conoscere il significato della segnaletica stradale, essere aggiornati sui cambiamenti del sistema di pagamento e scegliere sempre la corsia adatta al proprio metodo. La distrazione, in questo caso, si paga cara.

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