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Putin, agghiacciante minaccia bomba nucleare: c’entra Hiroshima

Nuove minacce arrivano dalla Russia con un riferimento spaventoso che riporta alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

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La situazione internazionale continua a preoccupare l’Europa così come il mondo intero, e gli attacchi contro il popolo ucraino continuano a dimostrare come purtroppo la pace sia ancora troppo lontana. Oltre a missili e bombe, tra l’altro, ci sono anche le parole a mantenere alto il livello di guardia, anzi spesso succede che proprio certi discorsi alzino il tiro minacciando il peggio. Il termine più temibile non può che essere ‘nucleare’, a cui Vladimir Putin e altre parti in causa sono ricorsi in più di un’occasione.

Come riferito dalla maggior parte degli organi di stampa mondiali, il presidente russo ha nuovamente pronunciato frasi che lanciano una minaccia a dir poco agghiacciante. In occasione di un incontro con l’omologo francese Emmanuel Macron, Putin ha sottolineato come non sia necessario bombardare le grandi città per poter vincere una guerra. Il riferimento è stato nientemeno che a Hiroshima e Nagasaki, portate a modello dimostrativo della spaventosa considerazione.

Stando agli analisti, il drammatico bombardamento a cui Putin ha alluso – attacco che nel 1945 rase al suolo i due centri giapponesi colpiti da altrettante bombe atomiche mietendo oltre 200mila vittime per la maggior parte civili – farebbe pensare che lo stesso presidente russo possa valutare di ricorrere a un intervento nucleare analogo. Così, mentre le speranze sono quelle di uno sgonfiamento del conflitto e dell’avvio di un dialogo, non si può fare a meno di considerare anche le ipotesi più nefaste.

I commenti pronunciati da Putin arrivano dopo che l’alleato Alexander Lukashenko ha avanzato dichiarazioni altrettanto minacciose. Il presidente bielorusso, infatti, non ha perso occasione di sottolineare come per arrivare alla pace sia necessario prepararsi alla guerra, promettendo ancora una volta alla Russia tutto il sostegno militare necessario con dispiegamenti congiunti per un fronte unico. Il motivo addotto è stato quello di una serie di scioperi che l’Ucraina starebbe pianificando sul territorio della Bielorussia, il che suona semplicemente come l’ennesimo pretesto.

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