Raffreddore, attenti a questi farmaci: mai darli sotto i 12 anni

I decongestionanti nasali non sono indicati per i più piccoli. Ecco che cosa dice l'Aifa

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Siamo in inverno e questo vuol dire che dobbiamo fare i conti con i mali di stagione, a partire dal raffreddore. Quando abbiamo il naso chiuso e che cola spesso ricorriamo ai decongestionanti nasali. Si tratta di vasocostrittori che diminuendo il flusso di sangue nella zona nasale riducono anche la congestione e la sensazione di naso chiuso. Forse però non tutti sono a conoscenza del fatto che questi farmaci non sono indicati per i bambini al di sotto dei 12 anni.

Lo dice l’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, che ha valutato come i rischi sui più piccoli superino i benefici. Per questo ha diffuso una nota informativa che dice: “L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha effettuato una rivalutazione del profilo rischio/beneficio in età pediatrica dei medicinali decongestionanti nasali a base di simpaticomimetici per uso sistemico. I dati a supporto dell’efficacia di questi farmaci nei bambini sono molto scarsi e il rischio di reazioni avverse gravi, pur molto ridotto, ne controindica l’impiego“.

Ma quali sono i rischi dei decongestionanti nasali sui bambini? Si tratta soprattutto di reazioni alla cute come: prurito, eritema, edema faringeo, orticaria, sudorazione, necrolisi epidermica, esantema eritematoso. Si segnalano anche reazioni a carico del sistema nervoso centrale: ipotonia, torpore, contrazioni muscolari involontarie, pallore, agitazione, sonnolenza, ipercinesia, irritabilità, depressione, letargia. Ci sono poi sintomi che riguardano l’apparato cardiovascolare (extrasistole, tachicardia, bradicardia) e quello respiratorio (dispnea, apnea, broncospasmo).

La cosa migliore da fare quando i bambini hanno il raffreddore è leggere sempre le avvertenze nel foglietto illustrativo prima di somministrare qualsiasi farmaco, e soprattutto affidarsi alle indicazioni del pediatra di fiducia. Stiamo pur sempre parlando di farmaci, quindi non dovremmo mai maneggiarli con troppa semplicità, specialmente quando dobbiamo darli ai nostri piccoli. Il rischio è quello di incorrere in effetti collaterali più gravi del raffreddore che si sta cercando di curare. Prudenza, dunque.

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