244mila € e 48 giorni di ferie: il lavoro che nessuno vuole fare

In Australia c'è un'offerta di lavoro con uno stipendio di 520mila euro e alloggio gratuito, ma non si riesce a trovare nessuno disposto ad accettare

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

I lavori per cui scarseggiano candidati sono più di quello che si potrebbe pensare. In alcuni casi, nonostante la presenza di un alto tasso di disoccupazione e un gran numero di persone sempre in cerca di lavoro, ci sono posizioni ben remunerate che faticano a trovare candidati disponibili.

Un esempio proviene dalla Nuova Zelanda, nel piccolo villaggio di Tokoroa. Il medico del villaggio ha pubblicato un annuncio per trovare un professionista interessato a lavorare nella clinica locale. Veniva offerto uno stipendio annuale di 244.000 €, weekend liberi, nessun turno notturno e ben 12 settimane di ferie all’anno. Tuttavia, per due anni la ricerca è stata infruttuosa poiché il luogo è considerato troppo isolato, senza attività sociali e con una scarsa connettività internet.

Lavori allettanti ma pochi candidati

In Italia, c’è stato il bando del 2017 del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) per diverse figure professionali, come tecnici informatici, medici ed elettricisti, che offriva stipendi mensili fino a 7000 euro. Nonostante l’alto salario, non sono stati trovati abbastanza persone interessate. I candidati avrebbero dovuto partecipare a una spedizione di ricerca in Antartide e trascorrere un anno intero presso la stazione Concordia, situata all’estremo sud del pianeta.

Infine, nel Regno Unito, un’azienda ha offerto un lavoro ben remunerato come selezionatore di pulcini, con uno stipendio annuale di 55.000 euro. La ricerca di candidati è stata difficile perché si trattava di un lavoro particolare che consiste principalmente nel separare i pulcini maschi da quelli femmine, destinando i primi all’industria della carne.

Il lavoro da 520mila euro che nessuno vuole fare

Rinuncereste mai a uno stipendio annuo di 520mila euro (e ad un alloggio gratis)? Probabilmente no. Eppure in Australia c’è un luogo dove non riescono ad assumere nessuno pur offrendo quella cifra e una bellissima casa. Credete che non sia possibile?

Quairading, una cittadina situata nella vasta regione occidentale dell’Australia, sta offrendo una grande opportunità a un medico di base disposto a stabilirsi lì. L’offerta prevede uno stipendio di 520.000 euro all’anno e una casa con quattro camere da letto, dove trasferirsi senza pagare l’affitto. Tuttavia, nonostante l’offerta sembri molto allettante, finora nessun medico ha ancora fatto richiesta per colmare il posto vacante.

Il motivo, probabilmente risiede nel fatto che Quairading si trova nella regione della Wheatbelt, un’area agricola nota per la sua produzione di grano. Tuttavia, negli ultimi 20 anni, la regione ha sofferto di spopolamento e declino del settore agricolo, lasciando indietro molte città della zona. Chi accetta di trasferirvisi, si troverebbe quindi quasi in mezzo al nulla.

La carenza di medici di base in Australia è in aumento e si stima che entro il 2031 ci sarà bisogno di quasi 11.000 medici in più. L’emergenza, quindi, non riguarda solo Quairading ma anche molte altre città del paese. Una città vicina, ad esempio, è stata costretta a chiudere definitivamente le porte del suo ambulatorio proprio a causa della mancanza di un medico di base sostitutivo.

La necessità di nuovi dottori è infatti talmente alta che il governo australiano ha deciso di intervenire fornendo anche un incentivo di 7.800 euro se il medico rimane per due anni e di 14.900 euro se rimane per cinque. L’offerta di un bonus generoso, di uno stipendio alto e di un alloggio gratuito è un tentativo disperato per attirare nuovi medici, ma nessuno avrebbe risposto alla chiamata.

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