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3mila € al mese al mare: il lavoro che nessuno vuole fare. Perché

C'è un lavoro che nessuno vuole fare: si tratta di stare tutto il giorno in spiaggia con stipendi che possono arrivare a 3mila euro mensili.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Lavorare in riva al mare è un sogno per molti, ma sembra che ci sia un lavoro che nessuno voglia fare: quello di bagnino. La prossima estate si preannuncia infatti una carenza di personale, che potrebbe mettere a rischio la sicurezza dei bagnanti e la fruizione delle spiagge di tutta Italia.

Per coloro che sono alla ricerca di un lavoro stagionale, quella di fare il bagnino potrebbe essere una grande opportunità. La professione offre la possibilità di trascorrere l’estate all’aria aperta, di conoscere nuove persone e di imparare competenze utili per il futuro. Inoltre, per chi ama lo sport e il contatto con il mare, la professione può rappresentare una scelta gratificante.

Nonostante gli stipendi, che possono arrivare fino a 3mila euro al mese per i bagnini più esperti, molte persone sembrano non essere interessate alla professione. Il motivo? Pare proprio che il lavoro di bagnino sia considerato “umile”, oltre a richiedere un impegno fisico e mentale notevole.

In molti casi, i bagnini lavorano in cooperativa su più lidi, gestendo l’afflusso dei bagnanti e garantendo la loro sicurezza in acqua. Il Contratto collettivo nazionale del Turismo prevede uno stipendio base di 1.200 euro per un quarto livello, che può salire con l’inquadramento e gli straordinari. Molti stabilimenti offrono anche la possibilità di crescere professionalmente, permettendo ai bagnini più esperti di assumere ruoli di maggior responsabilità, come ad esempio la gestione del personale. In questo modo, si può costruire una carriera all’interno del settore turistico, acquisendo competenze che possono essere utili anche in altri ambiti lavorativi. Ma non sembra essere questo il problema principale.

La professione di bagnino ha oggi perso l’attrattiva che aveva invece un tempo, forse a causa delle alte aspettative rispetto alle mansioni e alla fatica che il mestiere comporta. Tuttavia, la sicurezza dei bagnanti non può essere compromessa e si spera che si possa trovare una soluzione al problema della carenza di personale. In fondo, lavorare in riva al mare può essere un’esperienza unica e appagante…

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