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Gli alieni si riveleranno all'umanità durante la Coppa del Mondo e adempiranno alla profezia: cosa svela lo studioso di UFO

Un ricercatore sostiene che i Mondiali di calcio 2026 potrebbero essere teatro di qualcosa di mai visto prima

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

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L’idea che un evento sportivo globale possa trasformarsi nel palcoscenico della più grande rivelazione della storia dell’umanità sembra uscita da un film. Eppure, secondo uno studioso e divulgatore del mondo UFO, il momento del “contatto” sarebbe più vicino di quanto immaginiamo e avrebbe una data precisa: la prossima Coppa del Mondo di calcio. A sostenerlo è Mark Christopher Lee, autore e documentarista britannico che da anni indaga fenomeni extraterrestri, profezie antiche e avvistamenti inspiegabili.

Secondo Lee, l’evento calcistico seguito da miliardi di persone nel mondo rappresenterebbe il contesto ideale per una rivelazione pubblica e incontestabile. Non un messaggio criptico, né un avvistamento isolato, ma qualcosa che avverrebbe sotto gli occhi di tutti, in diretta mondiale.

La Coppa del Mondo come “teatro della rivelazione”

Nella visione di Lee, non è casuale che il presunto contatto coincida con un appuntamento planetario come la Coppa del Mondo FIFA 2026, ospitata tra Stati Uniti, Canada e Messico. Un evento che concentra attenzione mediatica, tecnologia avanzata e una partecipazione emotiva collettiva raramente eguagliata. Proprio questa combinazione, sostiene lo studioso, renderebbe impossibile qualsiasi tentativo di insabbiamento.

L’ipotesi è che una manifestazione extraterrestre durante una finale o una cerimonia ufficiale costringerebbe governi e istituzioni a confrontarsi apertamente con una realtà finora confinata ai dossier riservati e alle audizioni parlamentari sugli UAP (fenomeni aerei non identificati).

Le profezie di Baba Vanga e Nostradamus

A rafforzare la tesi di Lee c’è il richiamo a due figure spesso citate quando si parla di eventi catastrofici o straordinari: Baba Vanga e Nostradamus.

Secondo alcune interpretazioni delle visioni attribuite a Baba Vanga, il primo contatto con civiltà extraterrestri avutrebbe durante una grande manifestazione globale, collocata temporalmente nel 2026. Lee sottolinea come la coincidenza temporale con i Mondiali non possa essere ignorata, almeno dal punto di vista simbolico.

Anche le celebri quartine di Nostradamus vengono tirate in ballo: testi oscuri che parlano di “segni nei cieli”, invasioni provenienti dall’alto e lunghi periodi di instabilità geopolitica. Gli appassionati di profezie collegano questi passaggi a conflitti prolungati, disastri naturali e a una crisi sistemica globale che precederebbe un cambiamento radicale della civiltà umana.

Avvistamenti UFO e segnali dai governi

Al di là delle profezie, Lee invita a osservare ciò che sta accadendo nel presente. Negli ultimi anni, diversi governi – in particolare quello statunitense – hanno ammesso l’esistenza di fenomeni aerei non identificati, organizzando briefing ufficiali e pubblicando rapporti parzialmente desecretati.

Per lo studioso, questo cambio di narrazione sarebbe una forma di “preparazione psicologica” dell’opinione pubblica. L’idea che qualcosa di non umano possa solcare i nostri cieli non viene più ridicolizzata come un tempo, ma affrontata con un linguaggio sempre più tecnico e prudente.

Apocalisse o nuova era?

Lee non nasconde il lato più inquietante della sua teoria. Nella sua lettura, il contatto extraterrestre non sarebbe necessariamente benevolo o rassicurante. Al contrario, potrebbe innescare una fase di forte instabilità: crisi economiche, tensioni geopolitiche, cataclismi naturali e persino derive tecnologiche legate all’intelligenza artificiale.

Non parla di “fine del mondo” in senso stretto, ma di una frattura epocale, un prima e un dopo destinato a ridisegnare il concetto stesso di umanità. Un passaggio che richiederebbe preparazione, dialogo internazionale e soprattutto trasparenza.

Va detto chiaramente: le affermazioni di Mark Christopher Lee non trovano conferme nella comunità scientifica ufficiale. Si tratta di interpretazioni che mescolano elementi storici, spirituali e contemporanei, affascinanti per molti ma prive di prove concrete.

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