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Vivere su un'isola italiana a costo quasi zero: casa a 1 euro e bonus da 15mila, ma c'è un "prezzo" da pagare

Cambiare vita, rallentare i ritmi quotidiani e spendere pochissimo non è più solo un sogno. In Italia esistono territori che offrono bonus economici e contributi a fondo perduto a chi sceglie di trasferirsi

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

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L’Italia è da sempre la patria dei borghi storici, luoghi affascinanti ricchi di tradizioni, natura e identità culturale. Negli ultimi anni, però, molti di questi piccoli centri stanno affrontando un serio problema di spopolamento: i giovani se ne vanno, le scuole chiudono e le case restano vuote. Per invertire questa tendenza, sempre più amministrazioni locali hanno deciso di puntare su incentivi economici pensati per attrarre nuovi abitanti, famiglie e lavoratori, offrendo loro un’opportunità concreta di cambiare vita.

La rinascita dei piccoli comuni in Sardegna

Uno degli esempi più noti è quello della Sardegna, che negli ultimi anni ha registrato un forte calo demografico, soprattutto nei paesi dell’entroterra. Per contrastare l’abbandono dei borghi, sono stati introdotti bonus fino a 15.000 euro destinati a chi acquista e ristruttura un’abitazione e decide di trasferirsi stabilmente. A questi contributi si affiancano aiuti per chi avvia una nuova attività e incentivi dedicati alle famiglie con figli, con l’obiettivo di rendere i piccoli centri nuovamente vivi e dinamici.

L’iniziativa non riguarda le zone turistiche più famose, ma i comuni con meno di 3.000 abitanti, dove il costo della vita è più basso e il rapporto con la comunità è ancora molto stretto. Per accedere ai contributi è necessario trasferire la residenza permanente e vivere nel paese scelto a tempo pieno, dimostrando un reale progetto di vita e non un semplice investimento immobiliare.

Il fenomeno delle case a 1 euro

A rendere ancora più interessante il trasferimento sono le celebri case a 1 euro, ormai diventate un simbolo della rinascita dei borghi italiani. In diversi comuni sardi, come Ollolai, è possibile acquistare immobili abbandonati al prezzo simbolico di un euro. Si tratta spesso di edifici molto vecchi, completamente da ristrutturare, ma che permettono di diventare proprietari con un investimento iniziale minimo, sfruttando anche i bonus economici messi a disposizione.

Questi progetti non puntano solo a vendere case, ma a creare nuove comunità, riportando vita nei centri storici e recuperando un patrimonio architettonico che rischiava di andare perduto.

Non solo Sardegna: altri borghi che pagano chi si trasferisce

La Sardegna non è un caso isolato. In tutta Italia, dal Nord al Sud, esistono borghi che hanno deciso di offrire contributi economici, agevolazioni sugli affitti e aiuti per l’acquisto della prima casa. In Toscana, ad esempio, alcuni piccoli comuni incentivano i nuovi residenti con sostegni economici legati alla casa e ai servizi, puntando su una qualità della vita elevata e su un contesto naturale di grande valore.

Anche nel Sud Italia, in regioni come Puglia, Molise e Calabria, diversi borghi offrono bonus per il trasferimento, soprattutto a famiglie giovani e a chi è disposto ad aprire un’attività o lavorare in smart working. L’obiettivo è sempre lo stesso: contrastare lo spopolamento, rilanciare l’economia locale e garantire un futuro a territori che rischiano di scomparire.

Queste iniziative stanno attirando non solo italiani, ma anche stranieri in cerca di una vita più autentica e sostenibile. Il diffondersi del lavoro da remoto ha reso possibile vivere lontano dalle grandi città senza rinunciare alla carriera, rendendo i piccoli borghi una scelta sempre più concreta.

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