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La BCE invita a tenere contanti in casa: l'ultima volta accadde prima della Seconda Guerra Mondiale. Dobbiamo preoccuparci?

La Banca Centrale Europea riporta in auge un consiglio che non sentivamo da decenni. Ma davvero bastano poche banconote per sentirsi al sicuro?

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

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Negli ultimi giorni un documento ufficiale della Banca Centrale Europea ha riportato in primo piano un tema che sembrava appartenere al passato: l’importanza di avere una piccola riserva di denaro contante in casa. Il testo, dal titolo evocativo “Keep calm and carry cash”, inviterebbe i cittadini a mantenere almeno 70 € a persona, per ciascun componente della famiglia, così da essere pronti a gestire le prime 72 ore di un’eventuale emergenza.

Perché la BCE consiglia di tenere contanti

La raccomandazione non nasce dal nulla. Gli esperti della BCE sottolineano come eventi catastrofici improvvisi o crisi economiche, possano compromettere l’uso dei pagamenti digitali. L’esperienza della pandemia da Covid-19 e i recenti blackout che hanno interessato la Spagna sono esempi concreti di quanto possa essere fragile l’infrastruttura tecnologica che sostiene il nostro quotidiano. In scenari simili, disporre di una piccola somma in contanti diventa una precauzione di buon senso.

Cosa dice davvero la BCE

Il documento, firmato da Francesca Faella e Alejandro Zamora-Pérez, non è un allarme apocalittico ma una riflessione basata su dati concreti. Analizza come, durante quattro crisi recenti – pandemia da Covid-19, crisi energetiche, blackout e tensioni geopolitiche – i cittadini abbiano reagito aumentando la domanda di contanti. L’idea di base è semplice: quando la tecnologia vacilla o l’incertezza cresce, avere banconote in tasca o in casa garantisce continuità nelle transazioni essenziali.

Un ritorno a un passato inquietante

A molti non è sfuggito il parallelo storico: l’ultima volta che le istituzioni europee incoraggiarono i cittadini a tenere denaro in casa fu alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale. Allora si trattava di un contesto geopolitico drammatico, segnato dall’incertezza e dal rischio di crollo delle istituzioni bancarie. Oggi la situazione è molto diversa, ma il messaggio della BCE lascia comunque un retrogusto amaro: se anche l’istituzione garante della stabilità monetaria dell’Eurozona invita alla prudenza, significa che lo scenario globale viene percepito come fragile.

Da dove nasce la cifra dei 70 €

La cifra deriva da linee guida fornite negli ultimi anni da alcune autorità nazionali europee, come Paesi Bassi, Austria e Finlandia. Questi Paesi hanno invitato le famiglie a conservare circa 70-100 € a testa per coprire le prime 72 ore di un’eventuale emergenza: tempo stimato per ripristinare servizi essenziali come elettricità e pagamenti digitali. La BCE, citando queste pratiche, sottolinea come un piccolo cuscinetto di liquidità possa rafforzare la resilienza personale e collettiva.

Non solo Europa: lo sguardo agli Stati Uniti

Il richiamo a “tenere contanti” arriva in un momento particolare anche per l’economia globale. Negli Stati Uniti, la crescita appare ancora solida, ma questo non è necessariamente un bene per tutti. La solidità dell’economia americana, infatti, allontana la prospettiva di un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Per gli investitori retail, soprattutto quelli europei, si tratta di una notizia poco incoraggiante: i mercati reagiscono con cautela, e il costo del denaro resta alto. In altre parole, chi sperava in una boccata d’ossigeno con politiche monetarie più accomodanti dovrà aspettare ancora.

Un consiglio pratico o un campanello d’allarme?

Molti si chiedono se questa indicazione della BCE debba essere interpretata come un semplice consiglio di prudenza o come un segnale di allarme. La risposta sta probabilmente a metà. Non si tratta di un invito a diffidare del sistema bancario, né di un’indicazione a svuotare i conti correnti. Piuttosto, la Banca Centrale ricorda che la resilienza parte anche dalle piccole azioni quotidiane: avere in casa la possibilità di pagare beni e servizi essenziali senza dipendere da bancomat, carte o connessioni internet può fare la differenza nelle ore cruciali di un imprevisto.

Il messaggio è chiaro: non occorre accumulare grandi somme, ma piuttosto avere la consapevolezza che l’economia digitale non è infallibile. Per una famiglia media, mettere da parte 70 € a testa significa poter affrontare spese minime – cibo, medicine, trasporti – per tre giorni, il tempo necessario affinché le autorità ripristinino i servizi essenziali. Un consiglio che suona semplice, ma che richiama ognuno di noi a non dare per scontato il funzionamento costante del sistema.

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