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Versamento bancomat, la furbata che molti usano e che funziona davvero

Scritte, timbri e strappi non sono più un problema: ecco come molti italiani stanno “ripulendo” i propri contanti in modo del tutto legale

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

C’è una “furbata” che molti italiani stanno adottando senza nemmeno rendersene conto e, sorprendentemente, funziona davvero. Non si tratta di un trucco illegale o di un escamotage per aggirare le regole, ma di un uso furbo e perfettamente lecito del versamento al bancomat, una funzione sempre più sfruttata in città come Milano, Roma e Torino.

Mentre la maggior parte delle persone usa l’ATM solo per prelevare, un numero crescente di correntisti lo utilizza anche per depositare contanti difficili da spendere: banconote con scritte, timbri, o piccoli strappi che i negozianti spesso rifiutano. E la cosa sorprendente è che le macchine le accettano senza problemi.

Come funziona davvero il versamento al bancomat

Gli sportelli automatici di nuova generazione non si limitano più a distribuire contanti. Sono dotati di sensori ottici e magnetici che analizzano in tempo reale ogni banconota inserita: dimensioni, spessore, filigrana, inchiostro e bande di sicurezza.

Quando si effettua un versamento, l’ATM esegue una verifica immediata di autenticità. Se la banconota rispetta gli standard fissati dalla Banca Centrale Europea, viene accettata e accreditata all’istante sul conto corrente.
Al contrario, se la macchina rileva anomalie (ad esempio carta mancante o filigrana non conforme), la banconota viene respinta o trattenuta per ulteriori controlli.

Una volta completata l’operazione, il cliente riceve una ricevuta cartacea o digitale che certifica il deposito – un dettaglio importante in caso di contestazioni o errori.

Perché sempre più persone usano questa “furbata”

A chi non è capitato di ricevere una banconota con una scritta a penna o un piccolo timbro? Magari dal bar, da un cliente o come resto di un acquisto.
Il problema è che molti esercenti, per timore di ricevere denaro contraffatto, rifiutano le banconote rovinate. Ed è qui che entra in gioco il versamento al bancomat: una soluzione rapida, sicura e senza giudizi.

Invece di discutere con il commerciante, basta inserire la banconota nell’ATM.
Se è autentica, il sistema la riconosce come valida e la accredita senza esitazioni. Al successivo prelievo, si riceveranno banconote perfette e “circolabili”.
Un modo discreto per rimettere in circolo contanti veri, anche se un po’ vissuti.

La tecnologia che cambia il modo di gestire il denaro

Il versamento automatico è anche un simbolo della trasformazione digitale del sistema bancario.
Oggi molte operazioni che un tempo richiedevano la fila in filiale – come bonifici, ricariche o pagamenti – si fanno dallo smartphone. Gli ATM diventano così un’estensione fisica di questa autonomia: l’unico motivo per cui serve andarci resta prelevare o versare.

E il versamento sta prendendo sempre più piede, anche tra i giovani, proprio per la comodità 24/7: niente orari di sportello, niente attese, nessun contatto con l’operatore.

Ci sono limiti o rischi?

Sì, ma solo in casi specifici.
Per importi contenuti (qualche centinaio di euro), il sistema non solleva problemi.
Se invece l’importo depositato supera determinate soglie, la banca può attivare verifiche aggiuntive in base alla normativa antiriciclaggio.
In pratica, si potrebbe ricevere una chiamata o una mail per chiarire la provenienza del denaro – una procedura standard e perfettamente lecita.

Inoltre, se il bancomat trattiene una banconota sospetta, l’istituto di credito ha l’obbligo di esaminarla e, in caso di autenticità confermata, accreditare comunque la somma entro pochi giorni.

Usare il bancomat per versare non è solo una scorciatoia per disfarsi delle banconote rovinate, ma anche un modo per tenere traccia dei propri contanti.
Ogni deposito è registrato e consultabile nell’app bancaria, riducendo il rischio di smarrire denaro o di accumularlo inutilmente in casa. È una di quelle abitudini “furbe” che semplificano davvero la vita quotidiana.

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