Il programma “Il Collegio” riparte su Rai Due, con una nuova classe di alunni pronti a mettersi alla prova con la scuola nel periodo del ’68.
Fra i protagonisti della terza edizione della trasmissione Rai, al via martedì 12 febbraio, c’è Evan Nestola, un ragazzo di 15 anni che vive a Milano e che frequenta il secondo anno dell’Istituto Alberghiero. È molto legato ai genitori e alle sorelle, di cui si è tatuato i nomi già all’età di 13 anni. Inoltre, è un amante degli animali.
Nella sua presentazione ufficiale, il giovane ha dichiarato: «Io faccio il cattivo con i cattivi, ma in fondo sono un buono. Sono un ragazzo molto testardo, voglio avere sempre l’ultima. Non mi definisco un capo, ma comunque sono un esempio che tanta gente segue. Cerco di farmi rispettare sempre a parole e cerco sempre di difendere il più debole che ha bisogno di una mano».
Il padre, di Evan, ha detto sorridendo: «Nostro figlio è un vero rompiscatole, a casa è insopportabile. La vuole sempre vinta su ogni cosa!». La madre, poi, ha aggiunto: «È un ragazzo che sembra duro, ma che fondamentalmente si fa voler bene da tutti. Forse “Il Collegio” potrebbe dargli quella disciplina che a lui, in qualche maniera, manca».
In occasione del provino per prendere parte a “Il Collegio 3“, Evan Nestola ha risposto ad alcune domande di cultura generale, tra storia («Chi era e come è morto Giulio Cesare?»), geometria («Cos’è un parallelepipedo?») e geografia («Qual è la capitale dell’Argentina?»). Alla domanda «Chi fu Galileo Galilei?», il quindicenne di Milano ha risposto: «Uno scienziato, so che qua vicino c’è la scuola!».
Evan Nestola dovrà affrontare l’avventura della trasmissione Rai “Il Collegio 3” con altri 8 ragazzi e 9 ragazze. Assieme a loro, verrà catapultato in pieno 1968, un anno con un significato particolare, ricco di cambiamenti sociali per i ragazzi dell’epoca che animavano le piazze.
Nel severo Collegio Convitto di Celana, a Caprino Bergamasco, saranno ancor in vigore le ferree regole comportamentali e disciplinari degli anni Sessanta. Spetterà a Evan Nestola e agli altri ragazzi del 2018 cogliere e reinterpretare lo spirito del ’68 dal loro punto di vista “moderno”.
