Circo bloccato, i cittadini provvedono al cibo per gli animali

A causa dell'emergenza, il Circo di Moira Orferi è bloccato a Gallarate dal 18 febbraio: la comunità provvede come può al cibo per gli animali.

30 Marzo 2020
Fonte: 123RF

A causa dell’emergenza sanitaria in corso, anche il Circo di Moira Orfei ha dovuto chiudere i battenti. La situazione, però, per i circensi è ancora più complicata perché parte del team – impossibilitato a muoversi – è rimasto bloccato a Gallarate, dove è in sosta da più di un mese.

Una situazione difficilissima a cui hanno posto però rimedio i cittadini stessi della città del varesotto, corsi in soccorso non solo dei circensi, ma soprattutto degli animali. La Caritas si sta occupando di portare il cibo agli addetti ai lavori, mentre la Carrefour provvede agli animali consegnando la carne in scadenza. E una cittadina ha acquistato 1500 balle di fieno per nutrire i ‘non umani’ in sosta a Gallarate ormai dal 18 febbraio.

“Ringraziamo per la disponibilità e interessamento la ATS INSUMBRIA, nella persona del Dott Coerezza, la Protezione Civile di Gallarate, il Sig Alfio Fontana, Manager Carrefour Italia per l’aiuto apportato al sostentamento degli animali – scrive in una nota il Circo – la clinica Veterinaria della Brughiera di Cardano al Campo, Pensiero Meticcio di Gallarate e tutte le persone che si sono messe a disposizione e si stanno interessando della nostra situazione”.

Nel circo, attualmente, ci sono circa venti cavalli e pony, ma anche cinque leonesse, tre lama, tre tigri, due cammelli, un leone bianco, una zebra e un elefante. Molti addetti ai lavori sono invece riusciti a tornare nelle loro residenze prima che venisse imposta la quarantena, ma alcuni nuclei familiari sono rimasti bloccati a Gallarate e sono molti i bambini presenti attualmente nell’area che Gallarate aveva predisposto per il circo.

Anche la Protezione Civile ha lanciato un appello alla cittadinanza per aiutare il Circo, rendendo noto che servono “per gli animali frutta, verdura, scarti di macellazione, prodotti scaduti da banco o macelleria ma anche fieno e cereali”. Per la comunità, invece, servono “latte, pasta, carne, acqua, yogurt e tutte quello che potrebbe essere utile ai fini alimentari”.

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