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Diabete, per prevenirlo mangia a quest'ora quando ti svegli

Non è solo la giusta dieta ad aiutare a prevenire il diabete: fondamentale è anche l'orario di assunzione dei pasti. Ecco la verità

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Noi esseri umani siamo quello che mangiamo e, com’è noto, la cattiva alimentazione influisce direttamente sul rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Non è un caso che medici e nutrizionisti, da questo punto di vista, consigliano di seguire una dieta nella quale ridurre gli zuccheri al minimo indispensabile, in quanto maggiori responsabili di questa malattia mortale.

Secondo i dati riportati nell’Istat in una relazione al Parlamento dello scorso anno, nel 2020 in Italia i malati di diabete erano oltre 3.5 milioni, un numero purtroppo in lento aumento ormai da anni in quella che rappresenta la quarta causa di morte nell’Unione Europea.

Il trucco per prevenirlo è quello di seguire un regime alimentare simile a quello delle persone che già ne soffrono, limitando cioè l’assunzione di zuccheri e sgarrando soltanto una volta ogni tanto (ma davvero, non con frequenza).

Da questo punto di vista, i nutrizionisti indicano come fondamentali, nella prevenzione al diabete, le prime ore del mattino: mangiare qualcosa appena svegli, infatti, non serve solo a fornire al nostro corpo l’energia per cominciare meglio la giornata, ma riesce anche a fare in modo che, all’ora di pranzo, non si arrivi con un drastico calo di zuccheri nel sangue. Una condizione, quest’ultima, che rischia di portare alla voglia di cibo e quindi ad abbuffate per nulla salutari e potenzialmente dannose. Essenzialmente, il terreno fecondo per lo sviluppo del diabete.

Un altro trucchetto indicato dagli esperti, poi, è quello di ridurre, oltre allo zucchero, la quantità di cereali raffinati assunti, magari passando da un totale utilizzo di pasta o pane bianchi ad una assunzione intermittente ed alternata con prodotti realizzati con l’utilizzo di farine integrali.

La giusta dieta e anche i giusti orari di assunzione dei cibi, abbiamo visto, fanno sì che il rischio di sviluppare il diabete possa ridursi drasticamente. Quindi, perché correre il rischio?

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