Dimmi cosa metti nella valigia e ti dirò chi sei

La preparazione della valigia è un momento simbolico che svela molto del carattere del viaggiatore

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Preparare la valigia è un momento rivelatore: a seconda di come ci si approccia a questo compito, ingrato per alcuni ed esaltante per altri, si può capire molto del carattere e della personalità.

La valigia è sinonimo di viaggio, ma non per forza di vacanza (azzerate così lo stress da vacanza): se si parte per un viaggio obbligato, di cui si farebbe a meno, magari per lavoro o per motivi familiari, lo stato d’animo non sarà lo stesso di chi riempie il trolley di costumi e solari e si appresta ad andare al mare.

In ogni caso, la psicologia a volte ci stupisce: siamo abituati a considerare le persone più organizzate e meticolose, quelle che preparano la valigia in anticipo e con grande rigore, come le più forti e pronte a tutto, mentre in realtà sono le più insicure.

Roberto Pani, psicoanalista a Bologna, spiega a Donna Moderna: “(…) preparare in anticipo, a volte stipando, la valigia è come rendere compatta la difesa che proteggerà da ciò che rende irrequieti come una maglia”. Chi prepara la valigia con anticipo e metodo sarebbe più insicuro di chi invece si lancia all’avventura con un bagaglio preparato all’ultimo momento e dove magari mancano le cose fondamentali.

D’altro canto, anche preparare la valigia all’ultimo secondo potrebbe nascondere l’ansia di allontanarsi da casa e l’ossessione di voler rimandare il distacco all’ultimo momento (questa valigia ti segue fedelmente).

Tutti i grandi viaggiatori, ci insegnano storia e letteratura, viaggiavano leggeri: di bagagli ma soprattutto di pensieri. La soluzione è cercare di imitarli!

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