Differenze tra delibera e determina: il significato ed esempi

Quali sono le differenze tra delibera e determina? Scopriamone il significato con alcuni esempi.

4 Giugno 2023
Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Fonte: 123RF

In Italia, gli enti locali svolgono la loro attività attraverso una serie di atti amministrativi adottati dai propri organi, sia individuali che collegiali, i quali operano nell’esercizio delle competenze loro attribuite. Tra gli atti più comuni che gli enti locali emanano, troviamo le delibere (dette anche deliberazioni) e le determine (dette anche determinazioni), che presentano caratteristiche e finalità diverse.

L’atto amministrativo è l’atto giuridico di diritto pubblico posto in essere da soggetti attivi della Pubblica Amministrazione nell’esercizio della potestà amministrativa. Nel presente articolo, esamineremo le differenze fondamentali tra delibera e determina, esplorando il loro significato, scopo e fornendo esempi pratici per illustrare le peculiarità di entrambi i tipi di atti amministrativi.

Gli enti locali sono:

  • province;
  • comuni;
  • città metropolitane;
  • comunità montane;
  • comunità isolane;
  • unioni di comuni.

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Ma quali sono le differenze tra una delibera e una determina? Andiamo a scoprirlo nel dettaglio.

Che cosa si intende per determina e quando si fa?

Nonostante alcuni dizionari possano suggerire che determina e delibera siano sinonimi, è importante sottolineare che le due nozioni non sono equivalenti, almeno nella loro concezione giuridica.

La determina, conosciuta anche come determinazione dirigenziale, rappresenta un provvedimento adottato da un dirigente o funzionario della pubblica amministrazione, incaricato di specifiche funzioni. A differenza delle delibere, che coinvolgono organi collegiali, le determinazioni sono assunte a livello individuale da chi detiene responsabilità gestionali all’interno dell’amministrazione.

Attraverso la determina, i responsabili dei servizi di un ente locale manifestano e dichiarano la propria volontà nell’esercizio della potestà di gestione finanziaria, tecnica ed amministrativa. Questo tipo di atto amministrativo permette ai dirigenti di impegnare l’amministrazione verso l’esterno, assumendo decisioni operative che riguardano l’attuazione delle politiche e dei programmi decisi a livello superiore.

La determina può riguardare diversi ambiti, come l’approvazione di contratti, l’assegnazione di fondi, la concessione di permessi o l’emissione di ordinanze, tra le altre cose. È importante notare che una determina può avere o meno rilevanza contabile, a seconda del suo impatto sulla gestione finanziaria dell’ente locale.

Che cosa si intende per delibera e quando si fa?

La delibera, anche nota come deliberazione, rappresenta un atto giuridico prodotto da un organo collegiale, e la sua peculiarità risiede nel fatto che esprime la volontà della pluralità di persone che compongono tale organo, e non dei singoli soggetti che ne fanno parte. Le delibere sono generalmente emanate da organi collegiali di natura politica, come i consigli comunali, provinciali o le giunte comunali o provinciali.

La natura delle delibere può variare a seconda dell’organo collegiale che le emana. Esse possono assumere diverse forme, come atti normativi, provvedimenti, atti endoprocedimentali o atti di diritto privato. Possono avere anche natura più fantasiosa, ma di effetto sulla vita dei cittadini interessati dall’atto stesso. Un esempio è una delibera del consiglio comunale di Bologna di qualche anno fa, con la quale si proibiva di vietare ai bambini di giocare in cortile.

Le delibere di natura normativa sono adottate per stabilire norme di carattere generale che disciplinano l’ambito di competenza dell’ente locale, come l’approvazione di regolamenti o piani urbanistici. I provvedimenti deliberativi, invece, riguardano decisioni specifiche e circoscritte, come l’assegnazione di finanziamenti o l’approvazione di atti amministrativi di rilievo.

Inoltre, le delibere possono anche assumere una dimensione endoprocedimentale, ovvero essere adottate durante lo svolgimento di un procedimento amministrativo interno, come la convocazione di riunioni o la designazione di commissioni. Infine, le delibere possono avere anche una connotazione di diritto privato quando riguardano atti o decisioni che coinvolgono rapporti o interessi privati, ad esempio l’approvazione di convenzioni o contratti tra l’ente locale e soggetti esterni.

Differenze tra delibera e determina: esempi

In base a quanto esposto precedentemente, si può dedurre che le delibere sono principalmente atti normativi che indicano un indirizzo o una programmazione all’interno dell’ente locale.

D’altra parte, le determine sono atti amministrativi mediante i quali si esplica la volontà del dirigente o del responsabile del servizio all’interno dell’ente locale. Questi atti hanno una valenza esecutiva e riguardano decisioni operative che implementano quanto stabilito dalle delibere o dagli indirizzi politici superiori.

In sintesi, mentre le deliberazioni forniscono disposizioni e indicazioni di carattere normativo e strategico, le determinazioni hanno una valenza esecutiva e si concentrano sull’attuazione pratica delle decisioni prese. Le delibere delineano un quadro di riferimento e stabiliscono regole generali, mentre le determine mettono in atto e operazionalizzano tali regole specifiche attraverso decisioni individuali assunte dai dirigenti o responsabili dei servizi.

Facciamo un esempio:

  • Una giunta comunale (organo politico) approva l’acquisto di un’automobile per la polizia municipale. Quello emesso è un documento di programmazione politica. Quindi è una delibera.
  • Dopo l’approvazione da parte della giunta comunale, il responsabile del procedimento amministrativo, in genera un dirigente del comune in questione, emanerà un atto per l’acquisto dell’automobile in questione. Quest’atto sarà una determina.

Facciamo un altro esempio:

  • Un consiglio comunale approva le nuove tariffe per il servizio idrico municipale. L’atto che verrà approvato è un atto emanato da un organo collegiale di natura politica. Si tratta pertanto di una delibera.
  • Dopo l’approvazione del consiglio comunale, i responsabili del servizio presso l’ente locale emaneranno alcuni documenti tramite i quali si procederà al calcolo delle nuove bollette per il servizio idrico in base al nuovo tariffario. Questi documenti sono emanati dagli uffici e dai dirigenti comunali e pertanto rappresentano delle determine.

Facciamo un ultimo esempio:

  • Una giunta comunale decide di concedere l’utilizzo di una sala di proprietà comunale, dietro corrispettivo, ad una determinata associazione culturale di interesse locale. La decisione politica che ne consegue è un atto politico emesso da un organo collegiale. Pertanto rappresenta una delibera.
  • Il contratto con il quale viene stabilito l’utilizzo della sala da parte dell’associazione culturale, comprensivo di dettagli quali il corrispettivo e i tempi di concessione, viene emanato dagli uffici comunali, ovvero da un dirigente preposto. Ne consegue che esso rappresenta una determinazione.

In generale, quindi, per capire al volo se ci troviamo di fronte a una delibera o a una determina, ci basterà guardare chi è il soggetto che l’ha emessa.

  • Siamo di fronte a una delibera se l’atto è stato emesso da un organo politico collegiale (giunta comunale, consiglio comunale, giunta provinciale, consiglio provinciale);
  • Siamo di fronte a una determina se l’atto è stato emesso dagli uffici di un ente locale, ovvero dai responsabili di settore e dai dirigenti dell’ente stesso.

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