Oggi, venerdì 25 luglio 2025, gran parte dell’Italia vivrà una giornata con cieli grigi, rovesci sparsi e temporali in aumento. Una data che, per tradizione popolare, è strettamente legata alla pioggia. Non è un caso che proprio oggi si celebri San Giacomo il Maggiore, apostolo e figura centrale nella liturgia cattolica, ma anche protagonista di una lunga tradizione folklorica che lo vuole “il santo che fa piovere”.
- Il legame tra San Giacomo e la pioggia
- 25 luglio 2025: le previsioni confermano la tradizione
- Il parallelo nordico: Jaakko e la pietra fredda
- Folklore e meteorologia
Il legame tra San Giacomo e la pioggia
La festa di San Giacomo il Maggiore affonda le sue radici nella storia religiosa: la Chiesa cattolica lo celebra il 25 luglio, giorno in cui si commemora il martirio dell’apostolo, tradizionalmente considerato il primo dei Dodici ad aver subito il martirio per la fede.
Ma nel tempo, alla dimensione spirituale si è affiancata una più “terrena”: quella meteorologica. Secondo una credenza popolare diffusa soprattutto nel centro e sud Italia, San Giacomo porta la pioggia. Il proverbio dice: “Per San Giacomo la pioggia si fa largo”, o ancora, “San Giacomo bagnato, estate a tratti”. In molte campagne, i contadini guardavano al 25 luglio come a una data chiave per prevedere l’andamento climatico delle settimane successive.
Il motivo? La frequenza con cui, proprio in questa giornata, si verificano cambiamenti repentini del tempo, spesso con temporali estivi dopo giornate torride. È una credenza legata all’esperienza, ma che oggi – con l’aumento dell’attenzione per i fenomeni climatici estremi – torna a far riflettere sulla saggezza delle antiche osservazioni contadine.
25 luglio 2025: le previsioni confermano la tradizione
Secondo i dati dei principali centri meteorologici, il maltempo è protagonista su buona parte della penisola italiana. Nella mattinata sono attesi rovesci e cieli nuvolosi, con un parziale miglioramento al centro-nord nelle ore centrali, ma nuovi temporali in arrivo nel pomeriggio-sera, soprattutto sulle zone interne del Centro, dove l’Umbria è sotto allerta gialla per rischio temporali.
Le temperature, dopo i picchi afosi dei giorni scorsi, caleranno leggermente al Nord, mentre resteranno elevate al Sud, contribuendo a creare condizioni ideali per l’instabilità atmosferica.
In altre parole, oggi piove davvero, e ancora una volta San Giacomo sembra aver mantenuto la sua fama.
Il parallelo nordico: Jaakko e la pietra fredda
Curiosamente, anche in altre culture europee il 25 luglio è associato a un cambiamento climatico. In Finlandia, ad esempio, si celebra il “giorno di Jaakko”, nome finlandese corrispondente a Giacomo. Secondo una leggenda popolare, Jaakko getta una pietra fredda nei laghi, segnando simbolicamente l’inizio del raffreddamento delle acque. Dopo questo giorno, i finlandesi sostengono che non sia più piacevole nuotare: l’estate entra in una fase discendente.
Pur non essendo direttamente collegato alla figura del San Giacomo cristiano, il racconto finlandese ha un valore simbolico molto simile: una svolta nella stagione, un messaggio che l’estate sta lentamente lasciando spazio a una nuova fase dell’anno.
Queste coincidenze dimostrano quanto le tradizioni popolari, pur geograficamente lontane, siano spesso accomunate da una profonda connessione con i cicli naturali e le osservazioni stagionali.
Folklore e meteorologia
Nel nostro tempo, dominato da satelliti meteorologici, radar e modelli previsionali ad alta precisione, fa sorridere pensare che un santo possa “portare la pioggia”. Eppure, il folklore meteorologico rappresenta un patrimonio culturale che non va sottovalutato: è il frutto di secoli di osservazioni, riti, detti e proverbi che raccontano il rapporto stretto tra le persone e la natura.
Alcuni meteorologi sostengono addirittura che molte di queste antiche osservazioni abbiano un fondo di verità scientifica. Il 25 luglio, ad esempio, cade in un periodo dell’anno in cui spesso avvengono cambiamenti nei regimi atmosferici estivi, specialmente in presenza dell’anticiclone africano o di correnti fresche in discesa dal nord Europa. Fenomeni che possono generare proprio quelle condizioni di instabilità che danno vita a temporali pomeridiani e serali.