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È questa la fine del mondo? La Terra potrebbe essere inghiottita in uno scontro tra galassie

Un’ipotesi apocalittica prende forma nelle simulazioni astronomiche. Il nostro destino è già segnato?

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Stefania Cicirello

Stefania Cicirello

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Cosa accadrebbe se il nostro pianeta venisse trascinato in una collisione tra galassie? Una domanda che sembra uscita da un film di fantascienza ma che oggi ha una base scientifica concreta. Un recente studio condotto dai ricercatori dell’Università di Durham ha portato alla luce uno degli scenari cosmici più affascinanti e al tempo stesso inquietanti: la possibilità che la Via Lattea e la galassia di Andromeda finiscano per scontrarsi, inghiottendo ogni cosa lungo il cammino. E sì, anche la Terra.

Via Lattea e Andromeda: lo scontro galattico

Da anni gli scienziati osservano il lento avvicinamento tra la nostra galassia e quella più vicina, Andromeda. Separate da circa 2,5 milioni di anni luce, queste due immense spirali di stelle, gas e materia oscura sembrano destinate a incontrarsi. Ma quanto è probabile che accada davvero?

Secondo 100mila simulazioni effettuate dal team di astrofisici, le possibilità che la Via Lattea si scontri con Andromeda entro i prossimi 10 miliardi di anni sono esattamente del 50%. Una possibilità su due. Il dato, sorprendente di per sé, è però meno allarmante di quanto si pensasse in passato: studi precedenti davano lo scontro praticamente per certo già tra 4 o 5 miliardi di anni.

In caso di collisione, la fusione delle due galassie, che alcuni chiamano già “Milkomeda”, sarebbe un evento catastrofico su scala cosmica, con conseguenze drammatiche per entrambe. La velocità dello scontro, pari a circa 354mila km/h, spazzerebbe via l’assetto attuale di entrambe le strutture. Eppure, la Terra potrebbe non accorgersi di nulla.

Un pericolo remoto? Sì, ma non si può escludere del tutto

Il primo elemento rassicurante riguarda il Sole. Il nostro astro ha un’aspettativa di vita stimata di circa 10 miliardi di anni, e siamo già oltre la metà. Se la collisione galattica dovesse avvenire tra 8-10 miliardi di anni, il Sole sarebbe probabilmente già spento e la Terra, sempre che esista ancora, non abitabile.

E anche se l’impatto avvenisse prima, c’è un altro dato interessante: le stelle all’interno delle galassie sono così distanti tra loro che, pur fondendosi i due sistemi, la probabilità che due stelle collidano è bassissima. In altre parole, anche nel mezzo di uno scontro tra galassie, la Terra potrebbe passare indenne, galleggiando in un universo completamente trasformato.

Infine, il team ha spiegato che la nuova simulazione ha incluso l’influenza gravitazionale della Grande Nube di Magellano, una galassia satellite che potrebbe deviare la traiettoria della Via Lattea e scongiurare la fusione con Andromeda. Una variabile che abbassa drasticamente le probabilità di scontro diretto.

Ma una “mini-collisione” è molto più vicina

Ma se l’ipotetico impatto con Andromeda resta lontano, c’è un’altra fusione molto più vicina all’orizzonte. Secondo gli esperti, è “quasi certo” che la Via Lattea si scontrerà con la Grande Nube di Magellano tra circa due miliardi di anni. Fortunatamente, sarà una “fusione minore”: la nostra galassia non sarà distrutta, ma potrebbe subire importanti modifiche strutturali.

In sintesi? Niente panico. Il nostro destino non è segnato, almeno non da un’apocalisse intergalattica. Ma la scoperta ci ricorda quanto l’universo sia in continuo movimento, e quanto anche ciò che appare eterno, come il cielo stellato, sia solo una fotografia momentanea di un sistema in lenta e continua evoluzione.

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