Il confine Italia-Svizzera è stato spostato a causa dei ghiacciai

Il cambiamento climatico sta sconvolgendo la geografia con ripercussioni economico-politiche: il confine tra Italia e Svizzera si è spostato

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Vi ricordate alle elementari quando la maestra iniziava le interrogazioni di geografia? Una delle domande che proprio non potevano mancare era sui confini tra regioni o paesi: chi aveva buona memoria riusciva a sfangarsela, il resto della classe finiva per ipnotizzarsi di fronte alla mappa presente in classe.

La premessa ci serve per parlare di una notizia che sarebbe da considerarsi alla stregua di una barzelletta se le cause non fossero da rintracciare nell’inesorabile e sempre più catastrofico cambiamento climatico.

Il confine tra Italia e Svizzera si è spostato perché i ghiacciai continuano a sciogliersi alla velocità della luce e la questione ha richiesto dal 2018 una delicata azione diplomatica tra il Bel Paese e gli elvetici attraverso una serie di trattati che i secondi ratificheranno – e dunque renderanno pubblici – soltanto nel 2023.

Da dove nasce il problema? Fino ad ora le due nazioni avevano stabilito che i loro confini fossero mobili perché situati sulle linee spartiacque dove l’acqua di disgelo scorre su tutti e due i lati della montagna verso un paese o verso l’altro. Ora è successo che il  ghiacciaio Theodul – che dal 1973 ha perso circa ¼ della sua massa – ha spostato lo spartiacque verso il Rifugio Guide del Cervino: in particolare la struttura alberghiera italiana in realtà attualmente è per circa 2/3 su suolo svizzero.

Cosa comporta tutto ciò? Il rifugio, che fu costruito su uno sperone roccioso nel 1984, è una struttura turistica molto importante per gli appassionati e si trova in una delle aree sciistiche più grandi e rinomate del mondo… Capite bene che la questione economica – prima di quella geografica e ambientale – sembra avere la priorità.

In genere quando succedono queste cose, tra i due paesi confinanti avviene uno scambio di terreni, ma par che ai nostri cugini non interessa possedere un altro pezzo di ghiacciaio mentre le autorità nostrane non si sono ancora espresse sul fatto.

Al di là di diplomazia, politica e economia, la Terra continua a mandarci un grido d’aiuto che noi non vogliamo proprio ascoltare…

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