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Ghiacciaio dell'Apocalisse, rischi catastrofici planetari

I cambiamenti climatici continuano a fare paura, e le previsioni future non promettono nulla di buono.

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La crisi climatica continua imperterrita. Forse ora se ne sente parlare di meno perché i recenti fatti in Ucraina hanno monopolizzato l’attenzione, ma i cambiamenti climatici proseguono purtroppo nella loro corsa. A destare preoccupazione ora sono i dati che provengono dall’Antartide.

È questo uno dei luoghi più colpiti dalle temperature anomale insieme al Polo Nord. Come riporta Fanpage.it, nell’area orientale del continente ghiacciato negli ultimi giorni le temperature risultano essere tra i 20 e i 30° C più elevate rispetto alla norma per questo periodo dell’anno.

A lanciare l’allarme è il climatologo francese Gaétan Heymes, esperto di ingegneria previsionale e nivologia del Servizio meteorologico e climatico nazionale (Meteo France). Condividendo sui social una mappa del progetto Global and Regional Climate Anomalies – NCEP Global Forecast System and Reanalysis gestito dalla collega tedesca Karsten Haustein, Heymes ha posto l’attenzione su come le temperature lungo tutta la costa del Polo Sud risultino davvero infuocate. Con anomalie di circa 20/30° C superiori rispetto alla media, la fusione del ghiaccio è accelerata in modo preoccupante e con essa il rischio principale: l’innalzamento del livello del mare.

In particolare una delle minacce più grandi riguarda il potenziale scioglimento del ghiacciaio Thwaites, un colosso chiamato dagli scienziati “ghiacciaio dell’Apocalisse”. Questo perché se mai dovesse sciogliersi del tutto, il livello del mare si alzerebbe di 3 metri. Il che vuol dire che intere regioni costiere, isole oceaniche e metropoli che si affacciano sull’acqua verrebbero sommerse.

Stando agli ultimi studi si pensa che questo ghiacciaio potrebbe anche sparire nel giro di pochi decenni. Basti pensare infatti che ogni anno la piattaforma ghiacciata si ritira di 800 metri perdendo circa 250 miliardi di tonnellate di massa.

Molto preoccupante è anche l’estensione del ghiaccio marino. Facendo riferimento all’ultimo bollettino della missione Copernicus si è rilevato che a febbraio del 2022 la superficie coperta dal ghiaccio marino risultava del 27% inferiore rispetto alla media registrata tra il 1991 e il 2020 dello stesso mese. Si parla del secondo dato più basso mai registrato negli ultimi 44 anni.

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