Meteo del 25 e 26/11, 'sciabolata artica' colpirà queste zone

È tempo di cappotti e guanti! Le previsioni meteo ci avvertono: il 2 e 3 dicembre saranno ancora all'insegna della neve e del gelo.

29 Novembre 2023
Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Fonte: 123RF

L’avvento dell’inverno si fa sempre più tangibile in Italia, con l’arrivo del freddo proveniente dalle regioni polari annunciato dal ciclone Attila, che ha attraversato il nostro territorio nei giorni scorsi. Un cambiamento di temperature significativo è atteso per i prossimi giorni, con i livelli del termometro che si abbasseranno nettamente al di sotto della media stagionale, proiettando l’Italia in un clima invernale più intenso. Questa imminente ondata di freddo sarà accompagnata da una perturbazione che, dopo aver interessato l’Italia settentrionale il 1° dicembre, si sposterà verso le regioni meridionali il giorno seguente, portando un weekend freddo su tutta la penisola.

La situazione meteorologica si complicherà ulteriormente con l’ingresso di correnti fredde provenienti dall’Artico dirette verso il Mediterraneo centrale. Questo susseguirsi di eventi darà luogo alla formazione di una depressione secondaria che si svilupperà sottovento alle Alpi, dirigendosi poi verso i Balcani.

L’effetto combinato di queste condizioni meteorologiche influenzerà nuovamente il tempo su gran parte delle regioni italiane nel corso del prossimo weekend. Si prevede un sabato caratterizzato da un tempo instabile e da un deciso calo delle temperature, con l’arrivo della neve in alcune zone. Questa serie di episodi rappresenta un primo vero assaggio dell’inverno che si fa strada nel nostro paese, con conseguenze rilevanti sulla vita quotidiana e sui preparativi per affrontare la stagione fredda che si prospetta.

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Previsioni meteo: la ‘Sciabolata Artica’ continua a colpire l’Italia

L’impetuosa “Sciabolata Artica” di Attila che abbiamo già visto in settimana non si esaurirà in un breve istante; anzi, prosegue la sua marcia attraverso l’Italia, portando con sé ulteriori flussi gelidi direttamente dal Polo Nord. La sua presenza sarà costante per l’intero weekend, mantenendo le temperature ben al di sotto delle medie stagionali e instaurando un clima invernale che si preannuncia particolarmente rigido.

Questo repentino cambiamento meteorologico ha trasformato in modo radicale l’atmosfera, portando il caldo fuori stagione a cedere il passo a un freddo intenso. Il freddo polare, accompagnato da raffiche di vento taglienti e precipitazioni nevose a quote basse, sembra così inaugurare ufficialmente la stagione invernale. Tuttavia, la brusca transizione climatica non può essere considerata isolata, ma piuttosto come un episodio connesso alla crisi climatica che stiamo affrontando, sottolineando l’urgente necessità di affrontare i cambiamenti globali in corso.

Le previsioni meteorologiche delineano un periodo invernale intenso e prolungato, invitando la popolazione a prepararsi per affrontare le sfide che ne derivano. L’adattamento a un meteo sempre più mutevole e imprevedibile diventa imperativo, richiedendo una consapevolezza crescente sulla necessità di strategie di gestione e di mitigazione per affrontare gli impatti in corso.

Previsioni meteo 2 dicembre 2023: cosa succederà in tutta la Penisola

La giornata di sabato 2 dicembre si prospetta caratterizzata da un cambio significativo delle condizioni atmosferiche in diverse regioni della Penisola.

Già al mattino, il Triveneto e le regioni centrali sperimentano un’instabilità meteorologica con piogge e rovesci, anticipando un’evoluzione climatica che si dirige verso il Sud. Le precipitazioni si estenderanno in modo attenuato, ma più frequente sul versante tirrenico, contribuendo a un quadro meteorologico variegato su tutto il territorio.

Con l’arrivo dell’aria fredda, la quota neve sulle Alpi si abbasserà significativamente, raggiungendo i 1000 metri, mentre sull’Appennino centro-settentrionale scenderà a 1500 metri. Un fenomeno, questo, che conferma il marcato cambio di scenario climatico, evidenziando la transizione verso un periodo invernale più incisivo. Nel contempo, il Nordovest sembra essere destinato a emergere rapidamente dalla fase di instabilità, con schiarite che si faranno strada già dalle prime ore del giorno.

Le temperature, dopo la temporanea fase mite di venerdì, determinata dalle correnti meridionali, registreranno un generale calo, accentuando l’atmosfera invernale che si diffonde sull’intera Italia.

Previsioni meteo 3 dicembre 2023: cosa succederà in tutta Italia

Nella giornata di domenica 3 dicembre, le prospettive meteorologiche indicano un possibile avanzamento dell’anticiclone sul Mediterraneo centrale, apportando un miglioramento generalizzato su gran parte del territorio italiano. Tuttavia, una residua variabilità climatica potrebbe persistere al Sud, dando luogo a qualche piovasco residuo. Al contrario, il Centro e soprattutto il Nord dovrebbero sperimentare condizioni più soleggiate, segnando un netto contrasto con il tempo instabile dei giorni precedenti. Il freddo, però, rimarrà una costante.

L’arrivo di aria più fredda dalle latitudini settentrionali è pronta a determinare ulteriori ribassi termici sull’intera Penisola, con la possibilità di gelate notturne soprattutto nelle regioni settentrionali.

Previsioni meteo 2024: cosa dobbiamo aspettarci?

L’attesa per il prossimo inverno è accompagnata da prospettive di cambiamenti meteorologici significativi. La neve si appresta a fare il suo ritorno sull’arco alpino con una forza maggiore rispetto agli anni precedenti. A partire da gennaio, le previsioni indicano nevicate a quote comprese tra 1200 e 1500 metri su tutto il Nord Italia, con picchi eccezionali attesi a febbraio e possibili sorprese che potrebbero estendersi anche al mese di marzo.

La previsione di abbondanti nevicate imporrà sforzi straordinari sia ai residenti che agli operatori turistici. È imperativo che le autorità locali implementino piani di emergenza mirati a garantire l’accesso alle zone più remote e la continuità dei servizi essenziali, concentrandosi soprattutto sulla gestione della viabilità.

Neve anche in pianura e bassa quota: come sarà l’inverno 2024

Il residuo di autunno che stiamo vivendo ha già fatto sentire un antipasto di inverno con piogge intense e temperature più basse già nelle prime settimane di novembre, consolidando ora la sua presenza con un’ondata di freddo artico. Le correnti d’aria fredda continueranno a interessare soprattutto il versante adriatico, abbassando drasticamente le temperature e portando la possibilità di nevicate fino a quote collinari.

Le proiezioni di esperti come Mario Giuliacci suggeriscono che quanto sta accadendo in questi giorni sia solo un antipasto dell’inverno imminente. L’iniziale fase mite sarà caratterizzata dall’arrivo di aria umida oceanica, preludio a precipitazioni diffuse e nevicate in montagna. Nonostante le aspettative di un inverno nevoso, Giuliacci chiarisce che la presenza del flusso atlantico è cruciale per nevicate significative anche in pianura.

Se c’è il riscaldamento globale, perché fa così freddo?

La dicotomia tra l’annuncio di ogni anno come “l’anno più caldo di sempre” e la sperimentazione di stagioni caratterizzate da freddo intenso è una questione intrigante che spesso ci fa domandare se il riscaldamento globale esista davvero. La risposta risiede nella complessità dei meccanismi climatici del nostro pianeta, dovuti soprattutto dalle attività umane.

I periodi “gelidi” si manifestano anche se c’è il riscaldamento globale per una chiara causa: la riduzione dello scarto di temperatura tra la zona polare e quella sub-polare. I vortici polari, responsabili di trattenere l’aria fredda dell’Artico, svolgono un ruolo chiave nelle temperature del nostro pianeta. Quando si indeboliscono, l’aria fredda si sposta verso latitudini inferiori, portando freddo e nevicate. Questo indebolimento è spesso innescato dal rapido riscaldamento dell’aria a quote elevate, contribuendo alla destabilizzazione climatica.

Perché in inverno fa freddo?

Il freddo invernale è profondamente legato all’inclinazione dell’asse terrestre e al suo percorso orbitale intorno al sole. Durante l’inverno emisferico, l’asse terrestre è inclinato rispetto al piano dell’orbita, determinando una distribuzione ineguale della luce solare. Le regioni polari ricevono meno energia solare diretta, un fattore che determina temperature più basse.

Inoltre, nello stesso periodo, il percorso del sole attraverso il cielo è più breve, contribuendo a una minore esposizione solare giornaliera. Questo fenomeno, insieme alla riduzione delle ore di luce, crea condizioni climatiche più fredde durante i mesi invernali.

Mentre il riscaldamento globale può causare variazioni nelle condizioni meteorologiche, il freddo invernale trova le sue radici nei meccanismi fondamentali dell’astronomia e dell’orbita terrestre intorno al sole.

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