A ridosso della pubblicazione dei risultati trimestrali di Meta, Mark Zuckerberg ha alzato il velo sulla sua visione audace per l’intelligenza artificiale. Attraverso una lettera aperta e un video su Instagram, il CEO di Meta ha delineato un percorso che porterà la “superintelligenza personale” direttamente nelle mani di ciascuno di noi, integrata in dispositivi indossabili come gli occhiali intelligenti.
- Una superintelligenza al nostro servizio
- Meta investe in modo massiccio nell'IA
- Occhiali smart: il prossimo computer
Una superintelligenza al nostro servizio
Per Zuckerberg, l’obiettivo non è semplicemente aumentare l’efficienza o automatizzare compiti. La sua ambizione è creare uno strumento capace di “aiutare le persone a raggiungere i propri obiettivi, vivere avventure, migliorare nelle relazioni e crescere nella direzione della propria aspirazione personale”. Un concetto che si discosta da alcune filosofie dominanti nel settore, come quella di Sam Altman di OpenAI, che vede la superintelligenza come un sostituto del lavoro umano, con conseguente ridistribuzione del valore tramite un reddito universale. Meta, al contrario, punta all’empowerment individuale e all’uso personale di questi modelli intelligenti.
Il fondatore di Meta fa esplicito riferimento allo sviluppo della “superintelligenza”, termine spesso associato all’Intelligenza Artificiale Generale: una tecnologia con la capacità di eguagliare, se non superare, le capacità cognitive umane in una vasta gamma di ambiti. È un traguardo condiviso dalle maggiori aziende del settore, da Google a OpenAI, passando per Anthropic. Zuckerberg è convinto che “il progresso è ancora lento, ma innegabile”, suggerendo che la meta sia ormai visibile all’orizzonte.
Meta investe in modo massiccio nell’IA
L’azienda ha effettuato un investimento colossale, 14,3 miliardi di dollari, per acquisire il 49% di Scale AI, un’azienda leader nell’addestramento dei modelli AI attraverso l’etichettatura dei dati. A guidare il nuovo laboratorio di Meta dedicato alla superintelligenza è stato nominato Alexandr Wang, CEO di Scale AI.
Contemporaneamente, Meta ha lanciato una vera e propria “campagna acquisti” aggressiva, sottraendo ingegneri e ricercatori di punta a concorrenti del calibro di Apple, DeepMind, OpenAI e Anthropic. Si vocifera di offerte che hanno superato i 100 milioni di dollari, con molte altre che si aggirano tra 1 e 1,4 milioni. Nonostante gli sforzi, Meta non è riuscita ad accaparrarsi tutti i talenti desiderati: alcuni esperti hanno preferito declinare le offerte, rimanendo fedeli a visioni aziendali più allineate ai propri valori o già ben retribuiti altrove.
Occhiali smart: il prossimo computer
Un elemento chiave nella visione di Zuckerberg sono gli occhiali intelligenti, considerati il prossimo “dispositivo informatico primario” nella vita quotidiana delle persone, cioè il sostituto del computer o dello smartphone se vogliamo. È attraverso queste tecnologie indossabili e personalizzate che Meta immagina la convivenza tra la superintelligenza e la dimensione personale, unendo assistenza virtuale e identità aumentata.
Zuckerberg ha anche sollevato un’importante questione riguardo all’open source, evidenziando i rischi legati alla diffusione indiscriminata di modelli AI aperti. Questi potrebbero essere manipolati per eludere i sistemi di sicurezza e causare azioni pericolose su vasta scala. Una preoccupazione sempre più sentita, anche in ambito politico, come dimostrato dalla recente proposta di regolamentazione avanzata negli Stati Uniti dall’amministrazione Trump.
“La seconda metà di questo decennio — conclude Zuckerberg — sarà probabilmente decisiva per determinare il destino dell’IA: se diventerà uno strumento di emancipazione individuale, oppure una forza destinata a sostituire intere fasce della società.”