La protesta social dei ragazzi di Castellammare di Stabia

Il 'coprifuoco generazionale' ha dato il via alla protesta dei giovani di Castellammare di Stabia. Interviene anche l'ex Ministra Lucia Azzolina.

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I giovani di Castellammare di Stabia hanno iniziato una protesta social contro quello che è stato denominato un coprifuoco generazionale. Il Sindaco ha infatti firmato un’ordinanza che anticipava il coprifuoco per le ragazze e i ragazzi tra i 14 e i 24 anni. La vicenda è stata ricostruita e sostenuta da ScuolaZoo, perché è stato proprio un Ris (di ScuolaZoo) a invitare alla call to action i giovani della sua città. E i ragazzi hanno risposto, pubblicando sui social degli scatti che li ritraevano legati e chiusi in casa. Un messaggio forte per sensibilizzare le folle.

Sull’argomento ha detto la sua anche l’ex Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, intervenuta alla diretta in occasione dei 100 giorni alla Maturità organizzata da ScuolaZoo.  “Sbagliato stigmatizzare i ragazzi perché vengono visti sempre come colpevoli. – ha detto la Azzolina – In questo paese spesso i giovani vengono bistrattati, ma sono convinta che le nuove generazioni possono dimostrarsi migliori rispetto a come li descrivono”.

La Azzolina si concede poi un po’ di autocritica: “Sarei stata contraria anche io alle mie decisioni prese tra marzo e maggio 2020. Per me la scuola era quasi tutto, e avrei sofferto tantissimo se non avessi potuto andarci. Poi probabilmente avrei dato un voto più alto alla riapertura delle scuole a settembre. – commenta – Se c’è una cosa di cui mi pento è il non aver risposto alle accuse con prontezza. Come ad esempio sulla questione dei banchi a rotelle: il CTS aveva imposto il metro di distanza nelle scuole, e la soluzione si era trovata nei banchi singoli. Il Ministero ha proposto le varie soluzioni al dirigenti scolastici, che hanno scelto quelli a rotelle che in Italia già si utilizzavano dal 2012”.

Intervistata da Chiara Greco e Giovanni Di Giacomo la Azzolina ha commentato poi  la notizia dell’esclusione dalla DAD degli studenti risultati positivi al Covid in un Liceo di Milano: “Sbagliato escludere i ragazzi dalla DAD, perché è nata come strumento di integrazione e non di esclusione. Sono d’accordo che la DAD andava migliorata: sarebbe stata un’ottima idea se fosse stata circoscritta nel tempo, nel senso che oggi non è più opportuna così come lo era a marzo 2020. Diventa pesante se viene utilizzata troppo, la scuola non è solo formazione ma anche connessione con gli altri”.

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