Oltre 6 milioni di anni: le orme umane più antiche sono a Creta

Secondo alcuni studiosi, sarebbero a Trachilos le impronte dell’uomo più antiche mai trovate. Ma non tutti sono d’accordo.

20 Ottobre 2021

Con circa 6,2 milioni di anni alle spalle, le orme di ominide rinvenute sull’isola di Creta potrebbero essere le più antiche mai scoperte. Trovate nel 2017, queste antichissime tracce umane sono state individuate quasi per caso su un tratto della spiaggia di Trachilos. A fare la scoperta è stato il paleontologo polacco Gerard Gierlínski che in quella zona stava semplicemente trascorrendo le vacanze.

Negli anni successivi, però, la ricerca non era proseguita sino a quando lo studioso non è tornato a Creta per nuove ricerche. Con ulteriori elementi in mano, Gierlínski insieme a un team di ricercatori è riuscito a datare quelle orme. Secondo lo studio condotto nell’università Eberhard Karls di Tubinga, e pubblicato sulle pagine della rivista di settore ‘Scientific Reports’, sarebbero impronte di ominidi risalenti a più di 6 milioni di anni fa.

Ma la comunità scientifica si divide dal momento che secondo altri specialisti quelle di Trachilos sarebbero tracce di scimmie antropomorfe e non di uomini. Il rinvenimento ha individuato una cinquantina di orme lunghe tra i dieci e i ventidue centimetri circa, appartenenti a un singolo individuo. ANSA riferisce anche come il piede che le ha lasciate fosse privo di artigli e dotato di un dito simile all’alluce, più grande rispetto ai rimanenti quattro.

Queste indicazioni, secondo Gierlínski e la squadra di Tubinga, avrebbero portato a identificarle come tracce di ominidi. Si tratta della famiglia di primati di cui fa parte anche l’Homo sapiens e altre specie animali come scimpanzé e gorilla. Eppure, fin dal ritrovamento e dalla precedente datazione, la comunità scientifica ha iniziato a dibattere sulla natura delle orme e lo scetticismo permane.

A non convincere, in particolare, è la struttura anatomica del piede, un aspetto che anche lo stesso polacco aveva rilevato. La nuova e più accurata datazione continua a sollecitare il dibattito e apre a nuovi scenari storici.

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