In occasione delle feste di Natale tanti di noi preferiscono ormai il pandoro al panettone: così burroso e privo di altri elementi al suo interno come uvetta e canditi, soffice e che si presta a golosi accostamenti con le creme spalmabili più varie. Insomma, una vera goduria.

Quello che però in molti non sanno è che i vari prodotti presenti in commercio non sono tutti uguali. Anzi, c’è molta differenza anche in termini nutrizionali, tra un pandoro e un altro. Ma come fare a riconoscere il migliore? Il consiglio arriva direttamente da chi di alimentazione se ne intende.

Il trucco, tanto per cambiare, sta nel guardare sempre e comunque l’etichetta. Leggerla non solo ci dà delle indicazioni sugli ingredienti utilizzati e sull’apporto nutrizionale del prodotto, ma ci fornisce anche tanti piccoli indizi per capire cosa ci troviamo realmente di fronte. Innanzitutto, il vero pandoro deve essere a stella ottagonale e deve presentare in etichetta la specifica indicazione del nome (diffidate quindi di quelli che vengono venduti con un generico “dolce natalizio” scritto in etichetta). Il vero pandoro, inoltre, non ha altri ingredienti oltre a farina, zucchero, uova, burro, lievito naturale, sale, vaniglia o vanillina…

Quindi la risposta arriva da sé. Attenzione a quei prodotti che contengono dolcificanti, emulsionanti, grassi idrogenati (oli vegetali vari diversi dal burro). E attenzione soprattutto agli zuccheri aggiunti mascherati con le diciture di fruttosio o sciroppo di glucosio.

Ma il vero consiglio che danno molti nutrizionisti è quello di evitare di prendere un pandoro già farcito con creme e granelle varie. Meglio sempre prenderne uno classico e operare la farcitura in casa, meglio ancora se con spalmabili realizzati da noi oppure artigianali e non di natura industriale.

Questo non significa ovviamente avere la libertà di mangiare a dismisura: fate sempre attenzione a non esagerare. Il pandoro è buonissimo, ma il rischio è quello di ritrovarlo sulla bilancia dopo le feste!