Ogni anno a novembre ricorre l’estate di San Martino. Ma che cos’è e perché si chiama così? Innanzitutto questa ricorrenza cade, appunto, in concomitanza con il giorno dedicato al Santo, ovvero l’11 novembre. Quel giorno e nei giorni immediatamente precedente e successivo si verifica in genere un fenomeno climatico piuttosto curioso, per cui a dispetto dell’autunno inoltrato si hanno temperature ben più miti. Per questo motivo si parla di estate anche se, appunto, la stagione non è di certo quella estiva come ci ricordano le foglie ingiallite sulla strada e gli alberi quasi spogli.

Stando a una leggenda di origini cristiane l’estate di San Martino avrebbe a che fare con un episodio capitato al Santo stesso. A quanto pare il giovane Martino di Tours, militare dell’impero romano, un giorno in Gallia incontrò un mendicante nel corso di un temporale piuttosto forte. Impietosito dalla scena, tagliò il suo mantello in due per donargliene una metà. Come d’incanto la pioggia cessò e il tempo divenne ben più mite. Ma non solo: quella notte Gesù gli apparve in sogno per dirgli che era lui l’uomo che aveva aiutato. Al risveglio, Martino trovò il proprio mantello intatto e decise di cambiare vita, convertendosi per dedicarsi alla vita monacale. Divenne così vescovo di Tours.

L’estate di San Martino è legata anche alla tradizione contadina: proprio in quei giorni, infatti, si aprono le botti del vino novello. Per quel che riguarda il 2022 l’estate di San Martino in diverse zone d’Italia sembra essere iniziata con un po’ di anticipo rispetto al solito. La nostra penisola è infatti interessata da giornate ancora piuttosto soleggiate, con qualche eccezione, per essere a novembre. Un fenomeno che per quanto possa far piacere deve far riflettere anche su come l’emergenza climatica sia ormai sempre più un problema sotto gli occhi di tutti.