Perù, comprano un cane ma scoprono che si trattava di una volpe

Comprato al mercato clandestino, il cucciolo è diventato l’incubo di un intero quartiere.

9 Novembre 2021
Fonte: 123RF

La storia che stiamo per raccontarvi arriva dritta dritta dal Perù e ha davvero dell’incredibile. Solo qualche mese fa, la signora Maribel Sotelo ha deciso di accontentare il figlio che da tempo aveva il desiderio di prendersi cura di un cucciolo di cane. Come spesso avviene nel Paese, la famiglia ha optato per il mercato clandestino, da dove ha portato a casa quello che tutti credevano un vivace pelosetto.

Acquistato per una cifra attorno ai 13 dollari, l’animale era stato spacciato per un cane di razza: “somigliava a un cane lupo”, riferisce LaZampa.it secondo quanto si apprende da Reuters. E all’inizio, pareva che procedesse tutto nella norma: il cucciolo cresceva sano e socievole, interagendo con gli altri quattro zampe senza alcun problema. Ma con il tempo, le fattezze canine lasciavano via via spazio a quelle di una volpe.

Il dubbio diventa sempre più pressante sino a quando non c’è più margine per le perplessità: altroché cane lupo, il venditore ha consegnato alla signora Sotelo una volpe andina. E presto ha rivelato tutti i suoi istinti predatori ai danni di galline, porcellini d’india, anatre e altri animali del vicinato. Da simpatico pelosetto, Ran-Ran è, così, diventato l’incubo del quartiere e della stessa Maribel, chiamata a risarcire chi subiva danni a causa della sua volpe.

Almeno questo è successo finché la signora ha potuto controllare gli spostamenti dell’animale che, alla fine, è riuscito a fuggire. Ricercato dalla Polizia e dagli operatori del National Forest and Wildlife Service, Ran-Ran è ancora a piede libero. Una storia che lascia perplessi soprattutto perché mette in luce la pratica molto diffusa di catturare animali selvatici per rivenderli illegalmente a ignari cittadini.

Le conseguenze, sia per gli animali sia per gli uomini, possono essere molto pericolose in termini di sicurezza e tutela della specie. A poco sembrano, quindi, valere le pene previste (dai tre ai cinque anni di detenzione) per chi opera nel commercio clandestino di animali.

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