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Scoperte le stelle cannibali: sono capaci di mangiare i pianeti

La scoperta è stata fatta attraverso una ricerca a guida italiana

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Lassù, da qualche parte nell’universo, ci sono stelle cannibali in grado di divorare i loro pianeti. E non stiamo parlando di un fenomeno raro: interessa circa un terzo delle stelle simili al Sole che fanno parte di sistemi binari, cioè che hanno una compagna inseparabile.

Come riporta Ansa.it, la firma chimica di queste catastrofi cosmiche è stata scoperta da una ricerca a guida italiana, condotta dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e pubblicata sulla rivista Nature Astronomy. Il risultato offre una nuova chiave per riconoscere i sistemi stellari che potrebbero ospitare pianeti simili alla Terra.

Il processo di ‘cannibalizzazione planetaria’, infatti, “non si è verificato nel Sistema solare che ospita la Terra: il Sole ha preservato i suoi pianeti su orbite ordinate e quasi circolari, il che ha favorito il fiorire della vita sul nostro pianeta”, fa sapere l’Inaf.

La ricerca è stata condotta su 107 sistemi binari utilizzando i dati dello spettrografo Harps (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher) del telescopio da 3,6 metri a La Silla, dell’Osservatorio europeo australe (Eso). L’analisi dello spettro delle stelle ha permesso di riconoscere quelle che sono state protagoniste di episodi violenti. In condizioni normali, infatti, le stelle di un sistema binario sono formate dallo stesso gas e quindi dovrebbero essere chimicamente identiche.

Però se un pianeta cade in una delle due stelle ne modifica la composizione chimica con elementi più pesanti, come litio e ferro, mentre la composizione dell’altra stella resta invariata. Su questa base, i ricercatori hanno determinato che alcune stelle simili al Sole ingoiano i loro pianeti con una probabilità compresa tra il 20% e il 35%.

“Sarebbe come se Giove o Saturno cadessero verso il Sole, distruggendo anche le orbite dei pianeti più interni”, osserva il primo autore dell’articolo, Lorenzo Spina, dell’Inaf di Padova. “Questi risultati rappresentano una svolta generazionale dell’astrofisica stellare e nell’esplorazione degli esopianeti. Fino ad adesso sapevamo solo dell’esistenza di alcuni sistemi binari anomali, formati cioè da stelle chimicamente differenti. Tuttavia la causa di queste anomalie non era ancora del tutto chiara”.

Adesso c’è la prova che “le anomalie osservate sono la diretta conseguenza della cannibalizzazione di pianeti” e “il nostro studio apre alla possibilità di usare l’informazione sulla composizione chimica delle stelle per identificare quelle che hanno probabilità maggiori di ospitare gemelli del nostro Sistema Solare“.

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