Si può pagare con monete da 1 o 2 centesimi? Cosa devi sapere

Ecco che cosa dice la legge per quanto riguarda i pagamenti con i tagli minori delle monete in metallo.

26 Marzo 2023

Quante volte ci ritroviamo in tasca o nel portafoglio monetine da 1 e 2 centesimi che non sappiamo bene quando utilizzare? Succede, infatti, che siamo noi stessi i primi a spazientirci nel contarle quando siamo alla cassa e magari dietro di noi va formandosi la coda… in altri casi, invece, sono proprio i negozianti a farci capire, più o meno velatamente, che non intendono accettare monetine dal taglio così piccolo. E va a finire che la scelta cade sulla moneta di almeno un euro o sulla banconota da cinque euro ritrovandoci, così, con qualche ulteriore spicciolo in più di resto.

Ma possono davvero rifiutarci un pagamento in centesimi? La risposta è assolutamente no e a spiegarne le ragione è il Presidente di Consumatori.it, Massimiliano Dona, che ha pubblicato un breve video sul proprio account Instagram. “Il negoziante non può negarti di pagare con i centesimi!”, si legge nella didascalia che accompagna il post. Nella clip si sente una conversazione a una cassa in cui l’operatore spiega di poter ricevere le monete fino a 5 centesimi. Quelle inferiori, invece, non sarebbero accettate dalla banca di riferimento.

Ebbene, Dona spiega al cassiere come tale informazione al cliente sia sbagliata dal momento che la legge, e men che meno le banche, rifiutano i centesimi. Questa si configura come una vera e propria violazione nei confronti del consumatore che, spesso ignaro di come stiano veramente le cose, subisce senza possibilità di appello. La legge ha decretato che dal 1° gennaio 2018 “è sospeso il conio da parte dell’Italia di monete metalliche in euro di valore unitario pari a un centesimo e a due centesimi di euro”.

Per quanto riguarda, invece, le monetine che ci rimangono nel borsello non c’è nulla che proibisca il loro utilizzo per un pagamento. Il Decreto Legge del 24 aprile 2017, n. 50 divenuto poi legge (21 giugno 2017, n. 96, all’art. 13-quater) sancisce infatti che: “Resta impregiudicato il corso legale delle monete metalliche in euro destinate alla circolazione di valore unitario pari a un centesimo e a due centesimi di euro secondo le norme ad esse applicabili”. Se, quindi, alla cassa qualcuno ci vieta di pagare con tali monete sta commettendo un illecito.

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