Alzheimer, 2 modi di camminare precedono la diagnosi di 6 anni

I cambiamenti nell'equilibrio e nell'andatura potrebbero essere indicativi di Alzheimer allo stadio avanzato, prevenzione fino a 6 anni

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Nel mondo si stimano circa in 50 milioni le persone colpite da differenti tipologie di demenza, il 60-70% delle quali soffre di Alzheimer: la malattia neurodegenerativa continua a mietere numerose vittime e coinvolgere nell’assistenza dei propri cari ameno il doppio delle persone e nonostante i notevoli progressi della scienza, il morbo sembra essere imbattibile.

Imbattibile sì, ma rispetto a una decina di anni fa, abbiamo molti più campanelli d’allarme a cui prestare attenzione: si tratta di segnali fisici, prima che neurologici, che ci avvertono che qualcosa nel nostro cervello sta cambiando e che la nostra memoria non è più viva e potente come un tempo.

Tra i sintomi da non sottovalutare c’è il modo di camminare e con esso alcuni piccoli grandi cambiamenti rispetto a ciò che facciamo abitualmente. Secondo una ricerca recente,  le modifiche nell’equilibrio di una persona o nel modo in cui cammina potrebbero rivelare molto sul suo stato cognitivo.

In particolare, si evince dallo studio pubblicato su WebMD che le persone che camminavano lentamente o avevano uno scarso equilibrio avevano maggiori probabilità di ricevere una diagnosi di Alzheimer nei sei anni successivi.

Cosa c’entra la camminata o l’equilibrio con la perdita di memoria? Questi cambiamenti indicano che le cellule del cervello e la comunicazione neurale si stanno deteriorando più o meno lentamente. Questo danneggiamento a livello cerebrale progredirà fino alla demenza in fase avanzata, compromettendo la capacità del paziente di camminare liberamente o elaborare informazioni sul proprio ambiente fisico.

In alcuni casi la perdita di equilibrio può essere attribuita a una demenza vascolare allo stadio iniziale. Secondo quanto affermato dagli esperti di Dementia Care Central, nelle fasi iniziali, o anche prima che si sviluppino altri sintomi di demenza, perdere l’equilibrio stando in piedi o camminando può indicare un maggiore potenziale di sviluppo dell’Alzheimer”.

Il cervelletto è la parte del cervello che controlla i movimenti del corpo e le malattie che colpiscono questa parte del cervello, come la demenza, hanno maggiori probabilità di intaccare in primis l’equilibrio e la propriocezione.

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