Anche quello che non mangi ti sta uccidendo #lodicelascienza

Non è solo il consumo di alimenti poco salutari a farci del male, ma anche lo scarso utilizzo di cibi "giusti", come ad esempio frutta secca

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La cattiva alimentazione è la principale causa di decessi nel mondo, più di alcool, droga e tumori: secondo una stima dell’Onu, un miliardo di persone a livello globale soffre di malnutrizione, mentre due miliardi soffrono di disordini alimentari come l’obesità (sapevate che può essere contagiosa?)

La mortalità legata alla cattiva alimentazione non dipende solo da cosa mangiamo, ma anche da cosa non mangiamo: 11 milioni di decessi all’anno sono attribuibili all’eccessivo consumo di zucchero, sale e carne, ma anche a quello troppo scarso di cereali integrali, frutta, frutta a guscio e semi. E uno studio sui disordini alimentari, il Global Burden of Disease, pubblicato sulla rivista Lancet, dopo aver analizzato le abitudini alimentari in 195 paesi nel mondo ha concluso che ovunque si mangiano troppi alimenti “vietati” e troppo pochi cibi salutari.

L’Italia è decima in questa triste classifica, con un tasso di morte di 107,7 per 100mila individui e 97.821 decessi in un anno attribuibili alla cattiva alimentazione, mentre la più virtuosa in assoluto è Israele, primo in classifica con 88,9 per 100mila individui e 5.576 decessi. Fanalino di codal’Uzbekistan (891,8 per 100 mila individui e  75.725 decessi nel 2017), ma anche gli USA sono messi abbastanza male, 43esimi, con un tasso di morte da cibo cattivo di 170,7 per 100 mila individui e 503.391 morti nel 2017.

In Italia i principali problemi sono legati al consumo troppo basso di cereali integrali, a cui sono attribuibili 30mila morti l’anno, seguito da semi, frutta secca, Omega 3 e frutta, tutti alimenti che non mangiamo abbastanza, mentre di contro usiamo troppo sale, ma anche bibite zuccherate (la ricetta della Coca Cola adesso è pubblica) e carne trattata , problemi che vengono riscontrati in tutti i paesi analizzati. In nessuno si consuma la quantità consigliata dei cibi salutari, ad esempio 250 grammi di frutta al giorno (puoi mangiarla senza problemi dopo i pasti).

“Servono interventi concreti per agire sull’alimentazione globale, ma non si possono trascurare i problemi economici che portano a diete insalubri”, ha dichiarato in proposito Nita Forouhi, dell’Università di Cambridge. E’ infatti ormai noto a tutti che il junk food è molto più economico del cibo salutare e che, sempre secondo le parole della dottoressa Forouhi, 2 porzioni di frutta e 3 di verdura al giorno corrispondono, nei paesi poveri, al 52% del reddito familiare.

 

 

 

 

 

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