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Ansia e depressione, 5 cose che nessuno sa sulle malattie mentali

Ansia e depressione rientrano nella categoria di malattie mentali. Questi disturbi possono creare danni a livello psicologico ma anche fisico, ecco perchè bisogna curarli

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Riguardo l’ansia e la depressione ci sono 5 cose che nessuno sa sulle malattie mentali e su quelle che possono essere le conseguenze a livello fisico. Chi soffre di ansia o depressione ha paura di perdere il controllo della vescica o dell’intestino. Questo accade perché la maggior quantità di nervi si trova a livello dell’apparato digestivo. Quando si vive uno stato d’ansia, i nervi dell’apparato digerente sono stimolati e la risposta è l’evacuazione. Altre manifestazioni sono date dalla paura di svenire, dal timore di essere in un ambiente e non poterlo abbandonare. Da non confondere quest’ultimo con la claustrofobia: paura degli ambienti chiusi e si manifesta con sudorazione, attacchi di panico e altre nevrosi che causano ansia e paralisi.

Un’altra cosa che nessuno sa è che l’ansia può influenzare la memoria. Le persone affette da questo disturbo mentale tendono a raccontare un evento più volte e senza nemmeno rendersene conto. Questa condizione può essere definita come una sorta di sottoprodotto dell’ansia, e si manifesta quando il cervello produce troppo cortisolo, entrando in lotta o fuga e provocando una diminuzione della memoria a breve termine. In altre parole si ha un aumento della produzione della sostanza bianca (del cervello) mentre i neuroni non riescono a elaborare le informazioni come dovrebbero.

Le persone con problemi di salute mentale conducono una vita meno sana. Forse non è ancora una cosa nota a tutti, ma le persone che soffrono di disturbi mentali tendono a fumare di più, assumere sostanze alcoliche in maniera eccessiva, mangiare cibo spazzatura e assumere un quantitativo maggiore di farmaci. A questo si aggiunge la totale assenza di esercizio fisico. Un’altra situazione che colpisce le persone con malattie mentali è una diminuzione sulla speranza di vita nella stessa maniera del fumo. Un fumatore ha una riduzione della vita pari a 8-10 anni.

Il tasso di uomini che muore per suicidio ha un dato numerico superiore rispetto alle donne, senza prendere in considerazione i suicidi femminili in Cina, Bangladesh, Indonesia, Iraq e Pakistan. In questi paesi la differenza è meno netta. Secondo l’ OMS, nel Regno Unito, nel 2012 il tasso di donne suicide era di 2,6 mentre quello degli uomini 9,8. Probabilmente questa differenza nasce perché il genere maschile è poco propenso a confidarsi, sfogarsi e parlare di ciò che lo affligge.

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