Bombe sui disegni dei bambini: l'opera di Banksy contro la guerra

L'ultima opera di Banksy è una denuncia contro la guerra e raffigura delle bombe che distruggono i disegni dei bambini

15 Settembre 2017
Fonte: Twitter

Bombe sui disegni dei bambini: la nuova opera di Banksy è un grido di denuncia contro la guerra, l’ennesimo lanciato dal grande artista. L’opera si intitola ‘Civilian Drone Strike’ ed è stata realizzata in occasione di un’esposizione a Londra.

Nel graffito si vedono tre droni militari che attaccando il disegno realizzato da una bambina, distruggendolo. Lo schizzo della piccola rappresenta una casa, che viene fatta saltare in aria, mentre la protagonista dell’opera e il suo cane osservano sgomenti l’abitazione che va a fuoco.

“Sembra che Banksy stia offrendo una critica della complessa industria militare, distruggendo in modo deliberato il disegno di una bambina”, ha spiegato Sam Walton, curatore dell’esposizione che ospita il graffito, intitolata ‘Art the Arms Fair’. La mostra è stata organizzata come risposta alla discussa fiera militare Defence and Security Equipment International 2017 (DSEI) che si svolgerà nello stesso periodo. Il lavoro di Banksy verrà battuto all’asta con un prezzo che partirà da 10 sterline. I soldi raccolti verranno devoluti in beneficenza al gruppo Campaign Against Arms e a Reprieve, l’organizzazione benefica per i diritti umani.

Banksy è uno degli artisti più apprezzati e quotati del momento. L’identità del writer da sempre è un vero e proprio mistero. In tanti si chiedono chi si celi dietro questo nome le cui opere valgono milioni di dollari. Secondo alcune teorie dietro lo pseudonimo si celerebbe Robert Del Naja, leader dei Massive Attack. Le creazioni di street art infatti sarebbero comparse nelle città in cui si trovava in tour il gruppo. Una coincidenza che avrebbe dato vita ad una leggenda, mai confermata.

Il musicista però ha sempre respinto queste ipotesi: “Sarebbe una storia bellissima – aveva detto qualche tempo fa affrontando la questione -, ma purtroppo non è vera. Conosco bene Banksy, è stato anche ad alcune nostre esibizioni, ma è solo una questione di coincidenze e niente più”.

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