A quasi dieci anni dall’apertura della tomba di Gesù, custodita nel cuore del Santo Sepolcro di Gerusalemme, una serie di nuove scoperte continua a far luce su uno dei luoghi più sacri del mondo, nel centro di una città complicata. Sotto gli strati di marmo e polvere, i ricercatori hanno trovato alcuni indizi sorprendenti nei quali la fede, la storia e la scienza si combinano, facendo sì che si ravvivi l’emozione e il mistero che circondano il sepolcro più venerato della cristianità.
- Il mistero del marmo del Santo Sepolcro e la conferma storica sulla tomba di Gesù
- Tracce di un giardino e nuove rivelazioni: tutta la verità sul Santo Sepolcro
Il mistero del marmo del Santo Sepolcro e la conferma storica sulla tomba di Gesù
Andiamo con ordine e partiamo dal principio. L’ultima grande apertura del Santo Sepolcro risale al 2016, quando per la prima volta in oltre cinque secoli la lastra che copre la tomba attribuita a Gesù venne sollevata. I lavori di restauro, costati allora circa 4 milioni di dollari, coinvolsero le tre principali confessioni cristiane che condividono la custodia del luogo: greco-ortodossi, cattolici e armeni.
Durante la rimozione dei depositi secolari, gli archeologi guidati dal team della National Technical University di Atene trovarono qualcosa di inatteso: un secondo strato di marmo, rimasto nascosto per secoli sotto quello visibile. Al di sotto, emerse il letto di roccia calcarea originale, che secondo la tradizione avrebbe accolto il corpo di Gesù dopo la crocifissione.
L’analisi del materiale circostante rivelò tracce di malta risalenti al IV secolo, compatibili con l’epoca in cui l’imperatore Costantino e sua madre Elena avviarono la costruzione della prima basilica sul sito. Una conferma storica straordinaria, che fa sì che gli attestati di fede dei pellegrini siano confermati dalle prove materiali dell’archeologia. L’intervento di restauro servì anche a consolidare l’edicola del Sepolcro, deteriorata da secoli di fumo di candele e umidità, e divenne un raro esempio di collaborazione tra Chiese tradizionalmente divise.
Tracce di un giardino e nuove rivelazioni: tutta la verità sul Santo Sepolcro
Le sorprese, però, non si sono fermate allo strato di roccia calcarea. Le indagini successive, condotte nel 2022, hanno rivelato la presenza di antichi resti di piante di ulivo e vite sotto il pavimento della basilica. Questi reperti botanici sembrano suggerire che l’area del Santo Sepolcro fosse un giardino coltivato al tempo di Gesù — proprio come descritto dal Vangelo di Giovanni, che ambienta la sepoltura in un sepolcro “in un giardino vicino al luogo della crocifissione”.
Per gli studiosi, questi ritrovamenti non solo rafforzano l’autenticità geografica del sito, ma offrono anche un legame tangibile tra il racconto evangelico e il paesaggio di duemila anni fa. A distanza di secoli, ogni granello di terra, ogni frammento di pietra, sembra raccontare un frammento della storia più grande dell’umanità.
Oggi, il Santo Sepolcro non è soltanto un santuario di pellegrinaggio, ma anche un laboratorio di ricerca permanente: un sito sul quale ingegneri, archeologi e storici collaborano per conservare un patrimonio spirituale e umano unico.
Di sicuro, a nove anni dalla riapertura, la tomba di Gesù continua a svelare segreti che riescono ad unire la scienza e la fede. E ogni nuova scoperta sotto il marmo del sepolcro rappresenta un invito a guardare oltre la pietra, verso la straordinaria continuità tra fede, storia e meraviglia.