Fonte: Ansa

Elon Musk, accadrà nel 2025: previsione agghiacciante sull'Intelligenza Artificiale. Ci prepariamo al peggio?

Geoffrey Hinton: Il Pioniere dell’Intelligenza Artificiale e il Suo Allarme sul Futuro

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

Geoffrey Hinton, 75 anni, è una figura chiave nella storia dell’intelligenza artificiale. Considerato uno dei pionieri dell’apprendimento profondo delle reti neurali, Hinton ha trascorso decenni cercando di sviluppare sistemi IA ispirati al funzionamento del cervello umano. Nel 2023, dopo una carriera straordinaria, ha deciso di lasciare Google per denunciare i pericoli legati alle tecnologie che lui stesso ha contribuito a creare.

Geoffrey Hinton: Il Pioniere dell’Intelligenza Artificiale e il Suo Allarme sul Futuro

 

L’ultimo avvertimento di Hinton è arrivato durante un’intervista al programma Today di BBC Radio 4. Secondo il “padrino dell’IA”, esiste una probabilità del 10-20% che entro i prossimi 30 anni l’intelligenza artificiale possa causare l’estinzione dell’umanità. “La tecnologia si sta sviluppando più velocemente del previsto”, ha dichiarato, “e non abbiamo mai affrontato qualcosa più intelligente di noi. Quanti esempi conosciamo di qualcosa di più intelligente controllato da qualcosa di meno intelligente?”.

La Paura di Geoffrey Hinton: Il Rischio di un Futuro Fuori Controllo

Nel 2024, Hinton ha ricevuto il Premio Nobel per la Fisica insieme a John J. Hopfield per le loro ricerche sull’apprendimento automatico attraverso le reti neurali artificiali. Tuttavia, Hinton non nasconde la sua preoccupazione per il futuro. Come aveva già spiegato in un’intervista al New York Times, i chatbot e altri strumenti di IA stanno rapidamente evolvendo. “Al momento, non sono ancora più intelligenti di noi, ma penso che presto potrebbero diventarlo”, ha avvertito.

Oltre alla possibilità che i software vengano manipolati per scopi pericolosi, Hinton teme che l’IA possa compromettere la pluralità di pensiero. “Il tipo di intelligenza che stiamo sviluppando è profondamente diverso dalla nostra. Noi siamo esseri biologici, loro sono sistemi digitali”, ha spiegato. La principale differenza? “I sistemi digitali possono avere infinite copie dello stesso modello. È come avere 10.000 persone che apprendono qualcosa simultaneamente. Questo li rende potenzialmente molto più conoscitori di qualsiasi essere umano”.

Il Tempo Stringe: Regolamentare l’Intelligenza Artificiale

Secondo Hinton, siamo in una “corsa contro il tempo” per tappare le falle dei sistemi IA. “Basta guardare dove eravamo cinque anni fa e dove siamo oggi”, ha sottolineato. Non abbiamo esperienza di ciò che significa convivere con entità più intelligenti di noi. Se da un lato queste tecnologie possono portare enormi miglioramenti in termini di produttività, dall’altro rappresentano un rischio se sfuggono al controllo.

Hinton ha anche sottolineato l’importanza della regolamentazione. “Non possiamo lasciare lo sviluppo dell’IA esclusivamente nelle mani delle aziende che cercano il profitto”, ha dichiarato. “Solo leggi e regolamentazioni governative possono costringere le grandi aziende a investire seriamente nella sicurezza”.

L’allarme di Hinton rappresenta un monito per il futuro: dobbiamo prepararci non solo a sfruttare i vantaggi dell’intelligenza artificiale, ma anche a gestirne i rischi con estrema cautela.

La visione di Musk: una corsa verso il futuro

Elon Musk, visionario imprenditore e mente dietro progetti come Tesla, SpaceX e Neuralink, torna a far discutere con una nuova previsione che ha scosso il panorama tecnologico. Secondo Musk, entro il 2025 potrebbe emergere un’intelligenza artificiale (IA) sovrumana, capace di superare l’intelletto umano. Un’ipotesi che fa riflettere non solo sulla rapidità dello sviluppo tecnologico, ma anche sulle implicazioni etiche, sociali ed economiche che ne derivano.

Durante un’intervista con Nicolai Tangen, CEO di Norges Bank Investment Management, Musk ha lanciato la sua “profezia”: l’IA sta evolvendo molto più velocemente di quanto si potesse prevedere. Se questa crescita continua, entro il prossimo anno potremmo vedere la nascita di macchine dotate di una capacità di ragionamento superiore a quella umana.

Questa previsione, per quanto affascinante, non è nuova nel pensiero di Musk. Già in passato l’imprenditore aveva avvertito dei rischi legati all’intelligenza artificiale, equiparando il suo potenziale a scenari apocalittici come quelli descritti nei film della saga di Terminator. Tuttavia, ciò che rende questa previsione diversa è la sua imminenza: non si parla più di un futuro lontano, ma di una possibilità concreta entro il 2025.

L’impatto della tecnologia: tra progresso e pericoli

Musk ha evidenziato le sfide tecnologiche legate a questo rapido sviluppo, tra cui il consumo di risorse. Per addestrare modelli avanzati come Grok 2, sono stati necessari circa 20mila chip Nvidia, mentre per la prossima versione, Grok 3, ne serviranno 100mila del modello H100. Questo dato non solo sottolinea la crescente potenza computazionale richiesta, ma solleva anche interrogativi sull’impatto ambientale e sull’accessibilità delle risorse tecnologiche.

A ciò si aggiungono le preoccupazioni etiche. Un’IA sovrumana potrebbe acquisire un livello di autonomia tale da sfuggire al controllo umano. Cosa accadrebbe se tali tecnologie fossero utilizzate in modo improprio o sfuggissero ai limiti imposti? Musk, noto per le sue visioni futuristiche, ha spesso sottolineato la necessità di una regolamentazione stringente per garantire che l’IA venga sviluppata in modo responsabile.

Le implicazioni sociali: lavoro, economia e società

Uno dei principali timori legati all’intelligenza artificiale è l’impatto sul mercato del lavoro. Con l’automazione avanzata, molte professioni tradizionali potrebbero essere sostituite, lasciando milioni di persone senza occupazione. Musk ha ipotizzato che, in un tale scenario, potrebbe essere necessario introdurre un reddito universale per sostenere le persone colpite dalla disoccupazione tecnologica.

Ma le implicazioni non si fermano qui. La crescita di un’IA sovrumana potrebbe alterare radicalmente l’equilibrio di potere tra nazioni, aziende e individui. Le società in grado di sviluppare e controllare tali tecnologie acquisirebbero un’influenza senza precedenti, creando nuove dinamiche geopolitiche.

Come prepararsi al futuro?

Di fronte a queste previsioni, la domanda non è più “se”, ma “quando”. Per concludere, la previsione di Elon Musk sul 2025 non è solo un monito, ma anche un’opportunità per riflettere su come gestire questa straordinaria trasformazione. Se prepararsi al peggio significa agire oggi per un domani più sicuro, allora è nostro dovere affrontare queste sfide con lungimiranza e responsabilità. L’intelligenza artificiale può essere un potente strumento per il progresso, ma solo se guidata con saggezza.

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