Google e il Doodle in difesa degli animali

Il pangolino è un animale simile all'armadillo. Google gli ha dedicato un Doodle. La motivazione è semplice, scopriamola insieme

14 Febbraio 2017
Fonte: Wikimedia

Il pangolino è un animale simile all’armadillo. Si tratta di una specie non aggressiva e mansueta. Purtroppo è uno dei protagonisti indiscussi del commercio illegale e per tale ragione è a rischio estinzione. Il pangolino è molto presente nel mercato nero asiatico. Google ha quindi deciso di abbracciare la sua causa e di celebrare San Valentino con un Doodle a lui dedicato.

Google, infatti, modifica la propria schermata principale ad ogni occasione speciale. Equinozi, solstizi, premi Nobel, Oscar etc. San Valentino rientra chiaramente in quelle festività per cui il celebre motore di ricerca inserisce un Doodle interattivo, ossia un giochino, semplice e breve, con cui può intrattenere i propri visitatori. Il protagonista di questo piccolo videogioco è appunto il pangolino. Con questo escamotage si cerca di sensibilizzare le persone sull’argomento e su questioni simili.

La trama

L’avventura giocabile è semplice. Si tratta di una vicenda che coinvolge due pangolini, un maschio e una femmina. Il primo riceve da quest’ultima una lettera e si avvia verso la tana dell’amata per potergli dedicare qualche strofa di una serenata. In questa maniera si fanno combaciare il tema animalista con quello della celebrazione di San Valentino. Il tutto prende il nome di Pangolin Love. L’animale però non vuole presentarsi a mani vuote. I vari livelli rappresentano gli ingredienti che deve raccogliere per preparare una torta.

Google ci tiene a ricordare che diversi paesi si sono riuniti per siglare la CITES, Convenzione sul commercio internazionale delle specie a rischio estinzione. La situazione è ricorrente: bisogna far applicare le norme già esistenti. Ad aderire infatti sono stati ben 182 paesi. Gli unici a non aver firmato il patto son stati Corea del Nord, Haiti, Tuvalu, Tonga,  Micronesia, Andorra, Sudan del Sud, Nauru e Turkmenistan. Anche l’Italia dunque rientra nell’accordo, fortemente voluto dall’ONU.

La lotta al mercato nero

La piaga del commercio illegittimo di animali sta diventando insostenibile. Elefanti, rinoceronti, diverse specie di pesci ed altri animali ancora, rischiano l’estinzione. Diversi stati stanno dunque cercando di cooperare per combattere i bracconieri. Gli strumenti utilizzati di recente attraversano i campi più disparati. Basti pensare che in Tanzania utilizzano topi – poliziotto mentre in tutta l’Africa si sta sviluppando l’uso di cani – poliziotto.

L’essere umano dovrebbe cominciare a capire che essere la specie più intelligente comporta delle responsabilità. Essere uomo non significa fare degli altri animali ciò che si vuole ma significa essere inseriti in un sistema che rischia di collassare a causa del suo operato. E se ciò accadrà a rimetterci sarà l’uomo stesso.

 

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