Le leggende metropolitane sulla vera origine dei Puffi

Massoni, comunisti, solo un sogno: ecco le leggende metropolitane più famose e accreditate sulla vera storia dei Puffi

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Tanti auguri cari Puffi! Gli esserini blu più famosi del mondo compiono sessant’anni e non li dimostrano per niente. Scommettiamo però che alcune informazioni vi erano sfuggite.

Tutti quanti da piccoli amavamo guardare i Puffi. Ovviamente non c’era persona che tifasse per Gargamella e persino per la gatta Birba, dato che i felini all’epoca non avevano ancora avuto questo successo mainstream che hanno oggi. I Puffi sono stati inventati da Peyo, un disegnatore belga, nel 1958, ma sono diventati famosi negli anni ’90 grazie ai cartoni animati e alla bella sigla cantata dalla mitica Cristina D’Avena. Eppure chi l’avrebbe mai immaginato che dietro gli innocui puffi si nascondessero delle storie e delle leggende metropolitane tutt’altro che adatte a innocenti bambini? Ed è proprio così invece.

Innanzitutto partiamo dalla leggenda metropolitana più diffusa. Si dice da sempre che i Puffi sono in realtà un lungo sogno di Gargamella, in coma a causa di un incidente. Nell’ultima puntata, il cattivone si sveglierebbe e comprenderebbe di aver sognato tutto quanto. Si tratta in realtà di una bella bufala dato che questo episodio non esiste e non è mai stato visto da nessuno. Senza contare che i veri nerd sanno che è molto simile al finale di un altro cartone cult della nostra infanzia: Doraemon, il gatto spaziale. Stavolta a essere in coma era nientemeno che Guglia. Insomma, delle storie davvero adatte ai bambini.

Ma vogliamo soffermarci su altre leggende metropolitane – o teorie – sui mitici Puffi. Ossia quelle messe in moto sempre dagli adulti che – grazie al cielo – hanno davvero tanto tempo libero e possono deliziarci con le loro ricerche. Secondo alcuni, la società dei Puffi altro non sarebbe che una rappresentazione degli Illuminati e quindi della massoneria. I motivi? Il colore blu dei Puffi, da sempre simbolo della setta. Grande Puffo sarebbe il Maestro della Loggia, mentre Gargamella la toga ecclesiastica. E in effetti non è proprio lontano dalla realtà se guardiamo ai personaggi. Un’altra teoria molto apprezzata è quella che vede i Puffi come il prototipo della perfetta società comunista, dove tutti vivono felici, contenti e secondo i loro bisogni e le loro possibilità. Guarda caso Grande Puffo è vestito di rosso. Chi sarebbe lui allora? Karl Marx ovviamente (anche se alcuni dicono Stalin). Ma qui gioca una parte anche il buon Quattrocchi, che sarebbe nientemeno che Trotsky. In ogni caso, tanti auguri cari Puffi!

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