Il fenomeno Padre Pio: quando il culto rasenta l'idolatria

Il fenomeno Padre Pio, fra fede spirituale e materiale: quando il valore del sacro lascia il posto all'adorazione pagana

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In occasione del Giubileo della Misericordia a Roma, la salma di Padre Pio è stata accolta da una folla di fedeli pronti a rendere omaggio alla figura divina del frate campano. Nella chiesa di San Lorenzo fuori le mura, dove i resti del santo taumaturgo sono stati esposti per sei giorni, le interminabili attese hanno testimoniato la forza del fenomeno Padre Pio e il legame spirituale dei suoi devoti. Davanti alla teca contenente i resti del frate, hanno sfilato numerosi fedeli in preghiera, desiderosi di osservare e di avere una risposta tangibile della presenza del divino nelle loro vite.

L’attualità apre le porte a una questione dibattuta da secoli, quella relativa all’idolatria, che altro non è se non l’adorazione di tutto ciò che è tangibile e non spirituale. In poche parole, la fede viene vista non solo come culto mistico ma anche come venerazione di ciò che è materiale. Un messaggio in netto contrasto con quello originario noto come “Parola di Dio” che condanna l’adorazione di tutto ciò che è creato dall’uomo. Eppure oggi, sempre più, i fedeli necessitano di oggetti concreti per connettere sé stessi alla spiritualità.

È così che la fede, fatta di verità non tangibili e di connessioni spirituali, necessita oggi di vedere “per credere”, costituendo un culto di idolatria parallelo, fatto di oggetti definiti generalmente sacri. Di recente i biscotti di Padre Pio hanno fatto il giro del mondo direttamente sui social network, con un’immagine dove venivano mostrati dolcetti a forma di mani con un cuore rosso di confettura centrale: un chiaro riferimento alle stigmate del santo frate. Ma sui social, e anche offline, da anni le massaie di tutto il mondo tramandano una ricetta dal titolo “torta di Padre Pio”, con tanto di procedimento da trascrivere e distribuire, avendo l’accortezza di non spezzare la catena.

Tutto ciò è testimonianza di un tipo di religiosità materiale che passa, ahi noi, anche per la gola e che a volte ricorda più un gioco fatto di penalità che un atto di penitenza. Il culto di Padre Pio, così come quello di tante altre icone della spiritualità cristiana, senza ombra di dubbio oggi rappresenta un vero e proprio business che ha ben poco di mistico. Per non parlare del fatto che spesso, per eventi di tale spessore, si utilizzino soldi pubblici, destinati alla collettività. Quella dell’idolatria rappresenta una ricerca del sacro attraverso punti di contatto tangibili che, sempre più spesso, allontanano i fedeli dal vero culto della spiritualità.

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