L'evento che renderà la fine del mondo più probabile: avviso NASA

La NASA lancia un agghiacciante allarme asteroidi che rende la fine del mondo tre volte più probabile: staremmo sottovalutando alcuni fattori

24 Marzo 2023
Fonte: 123RF

Dalla NASA è stato recentemente lanciato un messaggio che suona come un allarme agghiacciante riguardo alla minaccia degli asteroidi che potrebbero colpire la Terra. Secondo James Garvin, scienziato capo del Goddard Space Flight Centre della NASA, gli impatti di rocce spaziali di oltre mezzo miglio di diametro potrebbero essere tre volte più frequenti rispetto alle stime precedenti. Questo dato renderebbe di fatto la fine del mondo tre volte più probabile di quanto si pensasse in precedenza.

Garvin ha condotto una nuova ricerca che si basa appunto sulla rivalutazione dei crateri da impatto conosciuti in tutto il mondo. Il suo lavoro suggerisce che molti di questi crateri sono molto più grandi delle stime originali e che tre di essi abbiano meno di un milione di anni. Inoltre, lo scienziato ritiene che i crateri più grandi presenti sulla Terra abbiano maggiori probabilità di essere consumati dagli agenti atmosferici rispetto a quelli simili su Marte, il che avrebbe portato a una generale sottostima delle dimensioni dell’oggetto che li ha causati.

Secondo lo studio, dunque, se i nuovi dati fossero corretti, ogni esplosione avrebbe causato una detonazione molte volte più violenta della più grande arma nucleare mai scoppiata. Una deflagrazione talmente grande che potrebbe fare volare nello spazio una parte considerevole dell’atmosfera terrestre.

Sebbene non si tratti di un evento così drammatico come la tempesta di fuoco diffusasi su tutto il pianeta che segnò la fine dei dinosauri, sarebbe più che sufficiente per porre fine al mondo come lo conosciamo attualmente.

C’è però una piccola possibilità: Garvin ha ammesso che c’è ancora del lavoro da fare prima che i suoi primi rilevamenti dei crateri da impatto possano essere accettati come fatti scientifici. Tuttavia, i dubbi sollevati dalle sue scoperte sono sufficienti per far sì che i vecchi crateri da impatto vengano esaminati con attenzione.

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